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MIVÀ: volevo fare il cantante


A giugno 2020 nasce MIVÀ, il progetto da solista di Marco Villella e "COLPA MIA" è il suo singolo d'esordio. Il 9 ottobre è uscito "VOLEVO FARE IL CANTANTE" e noi abbiamo avuto modo di intervistare l'ex membro della band "La Stazione".

Continuate a leggere per scoprire cosa ci ha raccontato.


Per iniziare, da dove è nata l'idea di questo nome d’arte? Se dovessi descriverti agi altri,

che cosa diresti di Mivá?

L’intenzione era quella di scegliere un nome che non avesse un riferimento a nessuna immagine, ma che allo stesso tempo potesse in qualche modo rappresentarmi. Così, “giocando” con le iniziali del mio nome e cognome è venuto fuori “MIVÀ”, e fu amore a prima vista!


Il tuo esordio da solista è fresco di questa estate, che cosa ti ha portato a desiderare

questo cambio di rotta?

Non è stato un vero e proprio cambio di rotta, nel senso che la decisione di creare un progetto solista è nato successivamente alla rottura con la mia vecchia band. Come tutte le cose, anche quelle belle hanno un inizio ed una fine, quindi non ho “desiderato” questo cambio di rotta, ma probabilmente era la soluzione migliore per tutti.


In questo nuovo percorso da solista quali sono le difficoltà che si incontrano?

In realtà credo che le difficoltà dovranno ancora arrivare. Probabilmente lo scoglio più grande

sarà suonare dal vivo, ho sempre suonato in rappresentanza di qualcosa che andava al di là della mia persona, quindi trovarmi da solo sul palco potrebbe avere un altro significato.

Per quanto riguarda il resto, per quanto sia spiacevole da dire, lavorare da solo ti permette di

non impantanarti in decisioni o punti di vista contrastanti, oltre che di scrivere solo per te stesso ed avere un linguaggio personale e diretto, cosa che reputo il punto di forza di “MIVÀ”.


Il tuo ultimo singolo “Volevo fare il cantante” racconta di quanto sia difficile prendere

decisioni importanti. Secondo te siamo sempre artefici del nostro destino?

Assolutamente sì. A volte ci adagiamo sulla decisione più facile lamentandoci comunque di non aver raggiunto ciò che speravamo/sognavamo. In qualsiasi ambito bisognerebbe essere onesti con noi stessi, non trovare giustificazioni ai fallimenti che vadano al di là di noi e proseguire a testa bassa verso i propri obiettivi.


Come definiresti la tua musica? Ci sono particolari artisti a cui fai riferimento?

Ho tantissimi artisti ha cui faccio riferimento. Le mie influenze sono diverse per la scrittura e la

musica, proprio per questo mi viene difficile dare una definizione univoca di ciò che faccio. Il

piano per i prossimi mesi è quello di riuscire a rendere le varie canzoni a cui lavoro riconoscibili e legate tra di loro.


Nel panorama indie con chi ti piacerebbe collaborare?

Mi piacerebbe collaborare con qualsiasi artista che abbia una visione totalmente diversa dalla

mia in termini di musica. Per quanto la mia musica vada totalmente da un’altra direzione, ascolto moltissimo rap, quindi probabilmente nella scelta di una collaborazione andrei più da quella parte.


Ci racconti la scelta cromatica che riguarda la copertina del singolo?

Come per “colpa mia”, è sempre stato interessante per le persone con cui collaboro il creare un contrasto tra quello che ascolti e quello che vedi, utilizzando quindi dei colori più accesi che facciano da contrasto a ciò che dico e ha come lo canto.


Che cosa ne pensi del momento di crisi che sta vivendo il mondo della musica e in

particolar modo la categoria dei lavoratori dello spettacolo?

Credo che sia assurdo considerare la musica come un qualcosa di “secondario” e di non così

fondamentale. Ho ascoltato la testimonianza diretta di persone che hanno sempre vissuto di

questo che si trovano in grave difficoltà e credo che la situazione debba essere in qualche modo risolta il prima possibile.


Quali sono i prossimi progetti in futuro?

Creare più contenuti possibili e perché no, racchiuderli in un album nel minor tempo possibile!


Per concludere, noi di QBmusica chiediamo di esprimere un augurio a se stessi e alla

propria musica. Quale sarebbe per te?

Mi auguro di riascoltare questa canzone tra qualche anno e dirmi “ho fatto proprio bene

a credere a questa cosa”.


Grazie di essere stato con noi e in bocca al lupo!

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