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  • Sara

#VascoNonStopLive: La giostra delle emozioni


1 Giugno 2018, Torino. Sono le 19:27 e le uniche cose che le persone cercano nei pressi dello Stadio Olimpico sono: un posto macchina e un bagno.

Ovviamente non è sempre così (o almeno credo), guardandosi intorno sicuramente gli abitanti torinesi riusciranno a capire senza porre troppe domande "Cosa succede in città": è il giorno della prima data ufficiale del Vasco Non Stop Live 2018 e "la combriccola del Blasco" (per citare una delle canzoni inserite nella scaletta) non ha certo bisogno di presentazioni.

Entriamo nello stadio alle 20:14 e l'atmosfera è già più che calda e più passa il tempo più la tensione per l'attesa di questo nuovo tour si alza.

Tour completamente nuovo per Vasco anche nell'organico, la storica voce femminile della band Clara Moroni viene sostituita ma non del tutto: è iniziato infatti per lei da poco un nuovo progetto da solista e sarà lei per questo tour ad aprire i concerti del komandante.

Al suo posto arriva la polistrumentista e quindi anche voce femminile Beatrice Antolini. Altro cambio al basso,in questo caso forzato a causa di un malore del bassista storico Claudio "il gallo" Golinelli, al suo posto Andrea Torresani uno dei più grandi turnisti nel panorama nazionale.

Altro grande assente nella banda di Vasco è il sassofinista Andrea Innesto (soprannominato Il Cucchia) che come affermato da Vince Pastano, chitarrista e creatore della scaletta insieme agli arrangiamenti, non è stato convocato a causa di una scaletta molto rock che avrebbe relegato Andrea Innesto al solo ruolo di voce.

Ma torniamo dentro a quello stadio, sono le 20:47 e un bambino (che avrà avuto più o meno dieci anni) viene festeggiato dal settore in cui eravamo anche noi con il "tanti auguri" più affollato che io abbia mai sentito con tanto di candelina infilata in una merendina portata da casa.

Ph: Live Nation Italia

Ma ora sono le 21:05

Il palco inizia a prendere vita, gli schermi si accendono e inizia a uscire il fumo che accompagna l'ingresso della band, è il momento: "Conta si il denaro, altro che no/me ne accorgo soprattutto quando/quando non ne ho" inizia ufficialmente il grande live di Vasco Rossi con Cosa Succede In Città per poi entrare in un turbinio di rock (con incursioni di generi nuovi come dubstep, industrial) di ieri e di oggi.

Come sempre non mancano le emozioni la prima canzone che arriva come un pugno nello stomaco è "E adesso Che tocca a Me" una sorta di "punto della situazione" fatto in musica in stile Vasco con un testo semplicemente profondo, si appoggia all'asta del microfono e porta sul palco davvero "l'uomo più semplice che c'è" con le sue fragilità: "Adesso che non c'è/ più brava gente/e tutti son più furbi più furbi di me".

Già dalle prime 4 canzoni si capisce che si vivranno le prossime due ore e mezza come su una montagna russa.

Non mancano i momenti più scatenati alcuni dei quali accompagnati dai medley ormai storici portati a nuova vita da arrangiamenti che includono sonorità più moderne. Il palco porta anche l'elemento del fuoco, sulle canzoni più rock infatti sulle estremità più alte degli schermi partono fiamme che aiutano l'atmosfera a scaldarsi ancora di più. La sensazione di essere in un altro Mondo si fa sempre più tangibile e sulla chiusura musicale di "Un mondo Migliore" Vasco fa una dedica al suo pubblico urlando camminando sul palco "Siete Voi il mondo migliore".

Il bello dei concerti di Vasco è però anche ciò che sta davanti al palco quell'enorme gruppo di persone che replica i movimenti delle onde del mare saltando sulla musica e il fatto che riesca magicamente a unire 4 generazioni anche soltando urlando uno dei classici "eeeeh" tanto criticati da molti. Il fatto è che credo che molti non capiscano che i famosi "versi" di Vasco hanno dentro molto più di una semplice vocale, in quei suoni e quelle vocali c'è vita, voglia di farsi sentire, sfogo sono come il completamento di ciò che i testi di Vasco esprimono quegli "eeeeeh" sono uno stato d'animo.

Si arriva verso fine concerto e non mancano i saluti agli scomparsi Guido Elmi e Massimo Riva, storici compagni di vita e di lavoro di Vasco.

Arriva troppo presto la fine di questa giostra con la classica e storica Albachiara cantanta a gran voce dal popolo di Vasco sotto i coriandoli che segnano la fine del concerto e il solito augurio che Vasco lascia al pubblico "In bocca al lupo a tutti, ce la farete tutti"

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