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Ainè: il viaggio dall'ombra alla luce in BUIO



Esce oggi 19 aprile, “BUIO”, il primo capitolo di un concept album diviso in due parti dell’artista soul Ainé.

L’elaborazione di una separazione e la successiva rinascita è raccontata in quello che è definibile un diario emotivo. La meta del viaggio interiore è la scoperta dell'armonia tra l'ombra e la luce. In BUIO ogni traccia prende il nome di un mese dell'anno, anche questo è rappresentazione evidente dell'idea del viaggio che l'artista vuole suscitare nell'ascoltatore.

In "BUIO" hanno collaborato diverse eccellenze e nuovi talenti del R&B e pop italiano: Serena Brancale, Manuel Finotti, Emanuele Triglia, RBSN, Pasquale Strizzi, Laura di Lenola, Raffaele Sperati, Alaska, Yof, oltre ai musicisti Alessandro Pollio, Giulia Gentile, Federico Romeo e Pierpaolo Tancredi.

Di seguito la tracklist:

"Lacrima - Aprile"

"Disordine - Maggio"

"Scappare - Giugno"

"Giganti - Luglio" con Lauryyn e Altea

"Pareti - Agosto"















Quando si è avvolti dall'oscurità, si può raggiungere la luce? Ainè risponde nel disco e nell'intervista che ci ha rilasciato a pochi giorni dall'uscita di BUIO.


Ciao, prima di iniziare con le domande relative al te artistico, come stai?

Ciao! Piacere di conoscerti. Tutto bene , qui oggi a Roma c'è una giornata bellissima, un super sole con un clima estivo.


Ogni volta che esce un album o un brano è come se si staccasse dall’autore e si disperdesse tra gli ascoltatori; quali sono le tue sensazioni a qualche giorno dall’uscita di Buio il 19 aprile?

Come prima cosa mi sento di dire che quando esce un progetto a cui stai lavorando da tanto tempo (da un paio d'anni non usciva della mia musica) provi un senso di soddisfazione. Da un lato non vedi l'ora e dall'altra parte ti senti spaventato, c'è un po' di ansia da prestazione. Diciamo però che questa volta non la sento, sono solo contento perché è un lavoro super personale, super "clean" , intimo. Questa è stata la mentalità con cui ho scritto quest'album: raccontare una storia. L'album è stato concepito come un diario. Non vedo l'ora che esca questa prima parte anche perché poi dovrò mettermi a lavorare sulla seconda. 



“Questa volta dico no, questa volta vengo prima io” si ascolta in Pareti - agosto. È il motto che la nuova generazione dovrebbe avere, ma sappiamo quanto è difficile senza farsi influenzare dalle opinioni altrui. Quanto secondo te è importante imporsi come singolo in un ambiente musicale in cui tutti vogliono esprimere un opinione? O conviene lasciarsi trascinare dall’onda della moda?

Io penso che questa cosa debba essere presa un po' dalle pinze da entrambi i lati: da un lato, secondo me, è giusto anche fidarsi e affidarsi alle persone che lavorano con te, non avere la spocchia di voler fare sempre di testa tua. Dall'altra parte, è giusto che chi  lavora con te (etichetta, team di lavoro) creda e ami la tua libertà e possa darti il giusto appoggio, la giusta marcia in più. Il senso è rimanere fedele a quel che sei perché comunque, la cosa principale, è che io ti devo piacere per quel che sono e tu devi aiutarmi a far crescere la mia persona e la mia musica basandoti sulla mia personalità. Io penso che non vada mai bene quando qualcuno cerca di farti essere altro da quel che sei e che non si debba mai permettere in nessun ambito (musica, amore, relazioni, lavoro). 

Detto questo, bisogna comunque stare attenti ai giovani perché questa mia mentalità arriva dopo vari anni di esperienza nel settore, oggi a 32 anni ti dico questo.

Secondo me chi lavora con i giovanissimi non deve farli entrare troppo nel vortice del mercato e spremerli come se fossero oggetti da supermercato.  Alcuni artisti non reggono questo tipo di stress e crollano (come è successo ad esempio a Sangiovanni qualche mese fa).  Lì crolla tutta la bellezza della musica e dell'arte. Da entrambi i lati del settore bisogna avere tatto e rispetto, gli artisti non sono fabbriche di soldi o di hit, dietro ci sono persone e anime e gente che vuole fare la musica con passione e piacere; dall'altro bisogna cercare di avere il coraggio di dire di no rispetto a delle proposte. Io magari preferisco avere meno ascoltatori mensili ma vado a letto felice sapendo di ciò che faccio. Bisogna trovare un giusto compromesso e bilanciamento, se lo trovi poi è vincente. 


Tra i tuoi lavori, si annoverano collaborazioni con tanti autori, te ne cito alcuni: Giorgia, Marco Mengoni, Clementino, Ghemon.. Com’è lavorare con artisti di questo calibro e quale delle tante ha arricchito di più il tuo bagaglio artistico?

Nella mia carriera ho avuto la fortuna e l'onore di collaborare con tantissimi artisti di cui ero fan da piccolo, da Giorgia a Mengoni, da Ghemon a Sergio Cammariere, Mecna, Tormento, Clementino ecc.. Ho sentito la fortuna di ricevere anche della credibilità e rispetto da parte degli altri artisti. Forse l'esperienza più potente e inaspettata fu quella con Giorgia. Avevo sempre collaborato con Ghemon, Cammariere e altri, però quando mi arrivò la chiamata di Giorgia me lo ricordo benissimo e non lo scorderò mai. Lo stesso vale per quando mi invitò a cantare insieme a lei al Palalottomatica (oggi Palazzo dello Sport di Roma, ndr.). Questi sono stati gli episodi più forti, anche perché ero più piccolo. Anche collaborare con Marco Mengoni l'anno scorso è stato bellissimo, è nato un bel rapporto mi sono trovato bene umanamente perché è una persona super carina e sensibile, unica. Cerco di prendere del giusto e del bene da tutte le esperienze.


Leggo che tieni corsi di Soul, Neo Soul e R&B in alcune tra le migliori scuole di musica in Italia come la Saint Louis College of Music di Roma; qual è invece l’insegnamento più bello che hanno dato a te gli allievi?

Io lo dico sempre, non smetto mai di imparare dai ragazzi a cui insegno perché appunto sì, io ho le classi sia i miei corsi privati di produzione some writing e vocal coach, management ecc ecc, sia i laboratori. Ho tre classi al Sant Luis, ho i laboratori e loro sono giovanissimi, vanno dai 19/20 anni fino ad arrivare ai 27/28 quindi comunque siamo anche con alcuni coetanei e ci diamo sempre degli spunti l’uno con l’altro. La cosa divertente è che io essendo nel bel mezzo della mia carriera, insegnare ed essere in attività nel gioco, come si vuol dire, è molto più stimolante da entrambi i lati, cioè io riesco a dare loro comunque consigli e nozioni contemporanee e io ne prendo da loro, quindi è uno scambiare e ricevere meraviglie. Per questo io adoro insegnare, che è un altro lato della mia vita oltre al mio progetto.


Come è nata la tua passione per la musica? Da bambino ascoltavi qualche artista in particolare?

È stata fondamentale la preparazione che ho avuto da piccolo, quindi la musica che mi hanno fatto ascoltare in casa da quando avevo 6/7 anni. Io devo ringraziare i miei genitori perché in casa mia si è sempre ascoltato genere musicale particolare, i miei genitori sono appassionatissimi di Jazz e in generale c’è una cultura musicale gigante nella mia famiglia, mio nonno era appassionato di sassofono e collezionava vinili, mio zio era jazzista.. La musica è sempre stata nell’aria e vorrò fare così con mio figlio. Sarà fondamentale per me fargli ascoltare un certo tipo di musica fin da piccolo e devo ringraziare i miei genitori che fin da piccolo mi hanno messo nelle orecchie il top.


I brani hanno i titoli dei mesi che vanno da aprile ad agosto. La prima traccia di BUIO è Lacrime-Aprile, un brano intimo che ti accompagna nel vero e proprio viaggio di questo album. Il finale di questa traccia ci sorprende in quanto abbiamo un’esplosione di rock. Perchè questa scelta di scansione del tempo attraverso le tracce?

Abbiamo parlato con il mio team per dare un senso al concept e raccontare in un anno le fasi della separazione e della rinascita. Ho trovato affascinante raccontare quest’esperienza in musica e affiancare ad ogni canzone un mese dell’anno. Raccontare quello che avevo vissuto sulla mia pelle in quel mese, buio fino ad agosto e leggerezza da settembre a marzo. Ogni canzone è collegata, non puoi ascoltarne una senza aver sentito quella prima e di conseguenza dovrai ascoltare quella dopo per capire come va a finire. Questo è importante perché non l’ho mai visto in alti dischi. È proprio un diario.


Il tuo diario emotivo racconti la risalita verso la luce. Secondo te il raggiungimento di questo stato di serenità e conclusione di un percorso è davvero pienamente raggiungibile? C'è anche un messaggio di speranza nell'album?

Assolutamente. Sono discorsi che riguardano tutti, universali. Tutti nella vita subiamo un distacco da qualcosa o qualcuno di importante. Però bisogna anche prendere in considerazione che c’è una rinascita. Quando arriva la tempesta bisogna entrarci dentro, affrontarla perché alla fine c’è la luce e la rinascita, spirituale o mentale che sia. E quando arriva è bellissimo, motivo per cui ho voluto raccontarla. Ma senza buio non può esserci rinascita. La vita fa parte di questo


Immancabile la domanda di rito: qual è l'augurio che fai a te stesso e alla tua musica?

L’augurio che faccio alla mia musica è anche personale: imparare ad essere più leggero con me stesso e con gli altri e non perdere mai la voglia di fare la musica perchè è l’unica cosa che amo davvero tanto.



BIOGRAFIA

Al secolo Arnaldo Santoro, classe 1991, Ainé è una delle eccellenze dell’R&B in Italia.

Si forma alla Venice Voice Academy di Los Angeles e alla Berklee College Of Music di Boston, esperienze dalle quali ha maturato uno stile unico e inconfondibile.

Non è un caso che sia stato scelto come opening act di artisti come Solange, Masego, Robert Glasper e Bilal.

Con due album e tre EP all’attivo (Universal Music, Virgin Records, Totally Imported), Ainé ha costruito un percorso unico nel panorama italiano, che lo hanno portato a collaborare con artisti come Giorgia, Marco Mengoni, Mecna, Willie Peyote, Ghemon, Gemello, Sergio Cammariere, Davide Shorty, Gegè Telesforo, Colapesce, Danti, Frenetik & Orange, Clementino, Tormento, Serena Brancale, Ensi, Sissi, Ethan.

Dopo il suo esordio “Generation One” del 2016, pubblica “Niente di Me” (2019) che lo porta a essere inserito da Vanity Fair ed MTV tra i 25 artisti italiani più promettenti della sua generazione.

Nel 2019 arriva in semifinale alla selezione di Sanremo Giovani.

Nel 2021 pubblica il suo EP “Alchimia” con collaborazioni con diversi esponenti di spicco della scena R&B e urban italiane. Nel 2022 pubblica l’EP NHP+.

Tiene corsi di Soul, Neo Soul e R&B in alcune tra le migliori scuole di musica in Italia come la Saint Louis College of Music di Roma.





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