Nicolò Filippucci sbarca a Sanremo Giovani con LAGUNA: "Ad Amici sono cresciuto tanto. I miei sogni? Il palco dell'Ariston e i primi live"
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Da oggi in radio, “Laguna” il nuovo singolo di Nicolò Filippucci. Il brano, che sarà presentato sul palco di Sanremo Giovani, in onda martedì 18 novembre in seconda serata su Rai 2, è una power ballad intensa e viscerale, capace di mettere in risalto la straordinaria sensibilità interpretativa e la potenza vocale di Nicolò. In Laguna, le onde diventano metafora dei ricordi d’amore che riaffiorano senza mai dissolversi del tutto. Un dialogo tra luce e ombra, melodia e malinconia, che racconta la bellezza di ciò che resta, anche quando tutto sembra perduto.
Lo abbiamo intervistato per voi in vista dell'importante impegno della prossima settimana, condividendo ansie e sogni futuri. Di seguito tutto quello che ci ha raccontato:
Come stai in questo periodo? È pieno di roba immagino
Si si, è un periodo inteso però sono molto contento
È tutto positivo o c’è qualcosa che dici, cavolo però quest’ansia…
Ma in realtà guarda ti devo dire che è tutto positivo ma semplicemente perchè l’ansia c’è, nel senso è innegabile il fatto che ci sia ansia. Ovviamente l’ansia c’è e rimane, però in un certo senso è positiva perchè se non ci fosse ansia significherebbe che io non ci terrei. Per me l’ansia è una dimostrazione del fatto che tengo a fare bene, mi fa reagire.
E invece come ti sei sentito quando hai saputo di essere stato selezionato tra una lista di nomi lunghissimi?
Sono stato molto contento, tra l’altro quando l’ho saputo ero in treno nell’aria silenzio, quindi non ho potuto reagire minimamente però ero molto contento
Quanto c’è di te in Laguna? Quanto ti rappresenta?
Sicuramente mi rappresenta tanto, nel senso questo pezzo è come se fosse cucito in un certo senso su di me, anche se in realtà non è stato fatto quel lavoro inizialmente, però mi sono ritrovato davvero tanto in questo pezzo perchè racconta quella che è stata la mia adolescenza e di quella che poi è stata la mia storia. infatti mi sono affezionato particolarmente a questo pezzo fin da subito, fin dalla prima volta in cui l’ho cantato
Ho visto che è un testo pieno, pieno di parole e carico. Non c’è solo la parte vocale che comunque, fa la sua richiede un'intensità assurda no? In una canzone per te quando fa la parte musicale e quanto quella emozionale? Riescono ad andare a braccetto?
Secondo me riescono ad andare a braccetto, nel senso per me la vocalità è importante ma senza una certa emozione, no. Nel senso la cosa principale è il voler raccontare la necessità di raccontare qualcosa, poi sicuramente va di pari passo con la parte vocale
Senti e ti dico una cosa, abbiamo fatto il concerto di Ultimo all’olimpico vicino, e io mi ricordo questa cosa
Ah si?
Eravamo al parterre vicini. Per lui Sanremo è stato un palco difficilissimo, è stato un trampolino complesso. A te quanto pesa il giudizio del pubblico?
Allora ti devo dire che pesa ma fino ad un certo punto, ma sicuramente poca perchè un artista è fatto anche dal suo pubblico sicuramente
E il fatto che Sanremo abbia un pubblico che fondamentalmente non è tuo, cerchi di acquisirlo?
Si si, in un certo senso tu porti te stesso. Poi ovviamente sta nelle persone reagire se piaci o meno. Tu cerchi di essere solamente te stesso. Non credo che una persona vada a Sanremo per piacere, un artista va a sanremo per portare la sua idea di musica.
Questa non è una considerazione scontata, per tanto l’obiettivo è allargare il proprio pubblico, poi come va, va vediamo
Certo
Tu comunque vieni da un Talet, quindi il pubblico tu te lo sei sempre un po cercato di prendertelo, è una realtà che consigli ai tuoi coetanei o mh, storci un po il naso?
Si, sicuramente è una grande vetrina e questo è inevitabile. Lo consiglio perché prima che una grande vetrina è stato un grande insegnamento e una grande scuola, ho imparato tanto da quel percorso e sono cresciuto tanto. Ho imparato anche semplicemente il metodo, noi per 8 mesi abbiamo lavorato letteralmente tutti i giorni e questo ti forma proprio a livello di lavoro.
Quindi ti reputi cresciuto grazie a quel percorso?
Assolutamente si
C’è un artista che sogni con cui voler collaborare?
Per me ci sono dei mostri sacri a cui io mi sono sempre ispirato. Purtroppo alcuni non ci sono più, alcuni si. Fin da piccolo ho sempre ammirato Freddie Mercury, Michael Jackson, Stevie Wonder. Nel panorama italiano, Giorgia, Mengoni, Tiziano Ferro. Tutti artisti alla mano [ride]”
Invece un palco che sogni?
Sicuramente quello di Sanremo, nel senso sarebbe bellissimo. Poi iniziare anche con i miei primi live sarebbe assolutamente un sogno
Ora ti faccio la domanda di rito, un po ' complessa: qual è l’augurio che fai a te stesso e alla tua musica? E se coincide...
Allora l’augurio che faccio a me stesso e alla mia musica è di crescere insieme, cercare di avere sempre più consapevolezza, sperimentare sempre di più e conoscersi sempre di più in maniera reciproca.
Arianna D'Ambrogio








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