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  • Sara

#TogetherHereWeAre


Verona è bellissima, l'arena è incantevole e se a riempire l'arena è la voce di Elisa accompagnata da un'orchestra di 70 elementi scelti tra i migliori studenti dei conservatori italiani, l'orchestra dei giovani dei conservatori, la magia è assicurata.

E allora proverò a raccontarvi questa magia proprio come fosse un libro, quindi partiamo dalla prefazione: aprono il concerto gli Stag, una giovane band romana che si raccontano con i loro pezzi con una semplicità disarmante, come se fossero in un piccolo club di provincia anche se, come ovvio, l'emozione si fa sentire come conferma anche Marco Guazzone (cantante della band) al momento della presentazione di "Guasto" brano presentato nel 2012 al festival di Sanremo nella sezione giovani "Ora vi faremo sentire una canzone che abbiamo già suonato in un palco importante, certo non importante come questo...". Continuano a suonare nonostante la forse scarsa attenzione da parte del pubblico che per la maggior parte era ancora intento a cercare il proprio posto a sedere; continuano a suonare semplicemente perchè è quello che vogliono fare e per il piacere di farlo e essere li. Ma il tempo di suonare per loro finisce (forse troppo presto) ed escono di scena accompagnati dagli applausi degli ascoltatori e qualche battito di mani distratto di coloro che finalmente il posto lo avevano trovato. Escono di scena per dare inizio alla magia.

Non c'è una stella in cielo, tutto è coperto da un'enorme nuvola scura e al pubblico non resta che sperare che quella nuvola si tenga l'acqua per se, almeno per quella serata. Ma tutti i pensieri vengono spazzati via in poco tempo dall'ingresso dell'orchestra sul palco e da un urlo unanime di un gruppetto di ragazzi, presenti al concerto anche per sostenere un'amica musicista dell'orchestra, seduti dalla parte diametralmente opposta al palco nelle gradinate non numerate: "VAI GIULIA!"

Ebbene, in pochi minuti Giulia è diventata l'antagoninista di questa storia e perchè no anche un po' amica di tutto il pubblico dell'Arena. I 70 musicisti si siedono e inizia l'inconfondibile procedimento di accordatura, una delle cose più belle e affascinanti una di quelle cose che almeno una volta nella vita vanno sentite dal vivo. L'orchestra è pronta iniziano a suonare le prime note di Stranger e dopo pochi secondi eccola che entra, la protagonista della nostra storia in abito nero lungo a cui si sono susseguiti due cambi, ma diciamoci la verità, chi sta seguendo questa storia non è interessato all'outfit o allo stilista che l'ha vestita ma vuole solo sapere che succede e allora vi accontenterò. Elisa sale sul palco e raggiunge lo sgabello al centro, il pubblico la accoglie con una standing ovation, lei guarda tutti sorridendo e visibilmente emozionata, sospira e inizia a fare ciò per cui è nata, cantare. La sua voce abbraccia e accarezza tutti, dalla prima fila fino all'ultima e sale sempre di più, si ha la sensazione che chiunque possa sentire tutta la meraviglia che esce dalle corde vocali di questa donna.

L'emozione si riesce quasi a toccare con mano e sale sempre di più con Qualcosa che non c'è, lo ammetto ho un debole per questo pezzo ma è impossibile trattenere i brividi sentendola cantare su quel palco in occasione dei suoi 20 anni di carriera il verso scritto da lei stessa anni e anni prima: "ho scritto su un quaderno io farò sognare il mondo con la musica". Il concerto continua ed Elisa porta il pubblico con sè nel suo viaggio con il solo utilizzo della sua voce, su Dancing annuncia una sorpresa, su queste note infatti sono pronti Virginia Tomarchio e Amilcar Gonzales con una danza dolcissima. Si susseguono nel corso della serata gli altri personaggi protagonisti della nostra storia che Elisa ama chiamare amici. Tra gli ospiti: Gino Paoli, Ornella Vanoni, Ermal Meta, Carmen Consoli e Fiorella Mannoia che danno vita a duetti emozionanti e rari. Con Gino Paoli e Ornella Vanoni decide di cantare grandi classici del loro repertorio ovvero, "il cielo in una stanza" e "L'appuntamento". Carmen Consoli crea un'atmosfera incredibile con la sua chitarra cantando insieme a Ornella Vanoni e Elisa "Io so che ti amerò" per poi dar vita ad un duetto solo con Elisa su "Blunotte". Ermal Meta approda sul palco introdotto dalla protagonista della serata come "un ragazzo giovane che ha scritto tantissime cose belle" e cantano un pezzo presente nell'album di Ermal Meta (Vietato Morire) intitolato "Piccola Anima". Fiorella Mannoia invece una volta sul palco cerca di dire qualcosa a Elisa la quale cerca di trattenere l'emozione da ormai due ore controllandola con la frase ormai mantra della cantautrice che recita "È tutto a posto!", ma questa volta è la Mannoia che cerca di risolvere il momento "lasciamo stare, non siamo brave a parlare. Meglio cantare" e l'orchestra inizia a suonare le note di "Che sia benedetta" dando luogo ad un inno alla vita estremamente toccante. Non sono mancati i momenti più scatenati grazie a "No hero", "Stay" o "Together".

Elisa chiude questa serata magica con un elenco lunghissimo di ringraziamenti a chiunque sia stato coinvolto in questo progetto ma le sorprese non sono ancora finite, manca un finale. Il fan club ringrazia Elisa per gli anni passati insieme e spiega come mai non ci sia stata nessuna sorpresa durante il live dell'ultima serata. La sorpresa infatti Elisa la troverà a casa, nel suo giardino ed è una quercia. Che rappresenta il loro legame, il tronco è Elisa che forte tiene a se coi rami tutti i fan, le foglie che si muovo a ritmo della sua musica.

Le luci si riaccendono in Arena e delle note nuove risuonano dalle casse, sono le note di Ogni Istante, il nuovo singolo di Elisa che uscirà a breve in tutti i digital store. Il ricavato della vendita e i diritti della canzone andrà alle zone colpite dal terremoto di Amatrice che hanno bisogno di aiuto.

E questa è davvero la fine della storia, la gente inizia a uscire qualcuno parla di ciò che ha vissuto, qualcuno pensa a cosa fare il giorno dopo, qualcuno più solitario ascolta quelle note e parole nuove uscendo col sorriso e in testa una frase: "Vivi sempre, ogni istante"

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