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Andrea Vigentini: dagli esordi a Magari


Il 14 dicembre arriva su tutte le piattaforme digitali "Magari ", il singolo di Andrea Vigentini, cantante, autore e musicista che nel corso degli anni ha fatto parlare di se per molti progetti, ma oggi vira verso l'essere solista.

Abbiamo avuto l'occasione di scambiare quattro chiacchiere con l'artista e gli abbiamo chiesto come mai avviene proprio oggi il cambio di rotta verso una carriera da solista: "La parentesi con Ermal Meta (artista con il quale ha calcato moltissimi palchi nel corso di due anni di intensa attività, come corista e chitarrista ndr.) è stata una parte della mia crescita, ho sempre fatto il solista, poi ho cominciato a collaborare con lui. Ho deciso di provare quest’anno a staccarmi e fare delle cose anche da solo, di ricominciare a pubblicare qualcosa, delle canzoni.."

Andrea Vigentini, classe 1985, dopo aver studiato musica, nel 2007 entra a far parte del Bevoice Gospel Choir e ad essere tra i coristi del tour europeo di Milva. Nel 2010 approda alle selezioni di Sanremo Nuova Generazione con un brano dal titolo "Duemila emozioni" e nel novembre dello stesso anno entra nella scuola di Amici di Maria De Filippi dove presenta il suo inedito “La Fortuna”. Dal 2013 al 2016 svolge un'intensa attività come turnista in studio per produzioni, spot e jingle radiofonici come la reinterpretazione della sigla di “Jeeg Robot D'acciaio".

Abbiamo curiosato tra le passioni di Andrea e la musica spicca su tutte.

C'è qualcuno che nel corso degli anni ti è stato da modello?

"Sono un attento ascoltatore, sono un grande appassionato di musica in generale, amo i cantautori italiani dagli anni ‘60 ad oggi, senza distinzione o preclusione. Ascolto Cremonini, Luca Carboni, Lucio Dalla, sono dei mostri sacri e non mi paragono a loro; mi piace anche la musica straniera, mi piacciono i Coldplay e la musica Brit. Sono stato vicino ad Ermal sul palco per due anni e mezzo, ho visto il suo percorso molto difficile e non facilmente replicabile, perché non è semplice emergere oggi e fare delle cose. Lui è stato molto bravo e ho preso molto nota di quello che ha fatto"

Nel 2018 Andrea Vigentini presenta il suo pezzo "Magari" a Sanremo Giovani, ma non riesce a rientrare nella rosa dei 24 artisti che gareggeranno nelle serate del 20 e del 21 dicembre in prima serata su Rai 1 per aggiudicarsi un posto nella gara dei Big.

Quale credi sia il motivo per cui la canzone presentata non ha superato quell'ultimo step per approdare a Sanremo Giovani?

"Ma questo bisognerebbe chiederlo alla commissione artistica (ride ndr.), credo sia difficile arrivare fino in fondo in quanto ogni anno si presentano molte persone. Io ho portato una canzone nella quale credo tanto e spero possa piacere al di fuori del Festival, a quello penserò sicuramente nei prossimi anni".

Successivamente all'uscita del singolo avremo tra le mani un album (targato Mescal) e la curiosità c'è.

Nel disco che uscirà quali sono le sonorità che troveremo?

"Il disco lo stiamo definendo in questi giorni, ho già tutte le canzoni. Non amo molto i dischi tutti uguali, ovviamente un disco deve avere una sua identità ed essere omogeneo, però mi piace spaziare, non mi piace avere tutto uguale perché amo scrivere cose diverse e non voglio annoiare chi mi ascolta. Mi piace molto la musica suonata, non sarà un disco molto elettronico, ma sarà tutto suonato con qualche aggiunta di elettronica".

Il live è la dimensione in cui un artista esprime il suo vero essere, si presenta davanti agli occhi degli altri privo di maschere, di sovrastrutture e può liberarsi di qualsiasi imposizione esterna. Un live è strutturato da moltissime componenti diverse, ha mille sfaccettature.

Qual è la dimensione del live che ti piace di più e quella che ti piace meno?

"La cosa che mi crea più ansia è il fatto di arrivare sul palco senza voce o dimenticarmi le parole, per quanto riguarda l’intonazione se sei “pratico” poi ti sblocchi, se hai esperienza quella cosa non dà problemi. Mi fanno paura i buchi neri della mente"

Come accennato in precedenza, Andrea è uno che di palchi ne ha solcati parecchi e ha tanta esperienza alle spalle, nonostante la giovane età.

C'è un consiglio che daresti ai giovani che oggi si approcciano al mondo della musica?

"Non so se sono la persona più indicata a farlo, ma qualche porta in faccia l’ho presa. Mi è capitato spesso di suggerire di non avere fretta. Vedo persone che, molto giovani, minorenni o appena diciottenni, tentano di partecipare ai talent show e si arrendono se non superano il primo provino; forse a volte è meglio così perché bisogna esporsi quando si è pronti, anche se in realtà non si è mai totalmente pronti, quando si ha un bagaglio di esperienza in grado di supportare tutto, perché una volta che sei fuori poi sei esposto agli occhi di tutti, vieni giudicato e la gente è impietosa. Quando esci dal tuo angolino tranquillo vieni giudicato e come tu sei impietoso con gli altri, gli altri lo sono con te. Quindi quello che suggerisco è avere pazienza, studiare tanto e lavorare tanto, sembrano banalità, ma quando sei preparato poi riesci ad affrontare tutto, o quasi."

Sono tanti i progetti che stanno per uscire dal cassetto di Andrea, che stanno cercando di spiccare il volo accompagnati dalla sua arte.

Qual è l'augurio che fai a te stesso e alla tua musica?

"Sono molto curioso e carico per questa cosa, ho molta voglia. Sono molti anni che non pubblico niente, quindi parlare di ritorno fa ridere perché non c’è mai stato un prima. Ho fatto tante cose, magari molte anche sotto traccia, quindi in prima persona è forse la prima volta che mi propongo. Mi auguro che vada tutto bene e che alle persone arrivi quello che in realtà sono. Spero che piacciano le mie canzoni e che io abbia la possibilità di portarle in giro. Solo il tempo dirà se ce l’avrò fatta o no, nel frattempo mi auguro di divertirmi e di fare belle cose, di non dovermi vergognare"

Di seguito è possibile trovare il testo di Magari:

Magari siamo nati nello stesso posto io e te magari quel che vedi dal tuo letto è simile magari ha nevicato sopra le piramidi e forse un treno per il mare ci aspettava qui Magari… Magari…

Magari abbiamo visto il cielo tutti e due in apnea sfogliato copertine nella stessa libreria oppure dentro quel supermercato il sabato… Magari è vero che trovarsi è già un miracolo

Come le canzoni senza le parole una biglia che non rotola Siamo tutti come alieni sopra i marciapiedi a cercare casa e la metà Quasi certamente ti conosco hai un bottone rotto e le stringhe blu Ci innamoreremo all’areoporto mon amour mon amour…

Che poi magari tra la folla tu mi hai detto ‘ciao’ così avrei fatto foto da turista a Camden Town Magari mi hai sorriso ferma ad un semaforo magari ci sfioriamo già da qualche secolo

Come le canzoni senza le parole una biglia che non rotola Siamo tutti come alieni sopra i marciapiedi a cercare casa e la metà Quasi certamente ti conosco hai un bottone rotto e le stringhe blu Ci innamoreremo all’areoporto mon amour… mon amour…

Però magari non è vero niente mi piace solo immaginarti qui a raccontar le mie bugie stupende sentirci tanto belli tanto belli e stupidi (stupidi)

Come le canzoni senza le parole l’altalena che non dondola siamo tutti un po’ stranieri sopra i marciapiedi a cercare casa e la metà Quasi certamente ti conosco hai un bottone rotto e le stringhe blu Ci rincontreremo in qualche posto mon amour mon amour

mon amour.

Alessia Campiti

Arianna D'Ambrogio

Simona Valentini

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