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  • Simona&Arianna

Vietato Morire: "questa canzone è per Noemi"


Dedica a Noemi

Ermal Meta, durante un suo concerto, dedica Vietato Morire a Noemi, la sedicenne brutalmente uccisa dal fidanzato.

Il 13 Settembre si è svolta, presso Reggio Emilia, l’ennesima tappa del #VietatoMorireTour di Ermal Meta. L’artista italo-albanese non smette mai di sorprendere ma, in quest’articolo, vorremmo partire da lui per aprire una riflessione più ampia.

(Potete comunque trovare le nostre impressioni riguardo al tour cliccando qui).

Poche ore prima del concerto l’Italia è stata scossa dalla notizia dell’ennesimo femminicidio. La vittima in questione è la giovane Noemi, appena sedicenne. Il suo carnefice il fidanzato, minorenne anche lui, che le ha letteralmente sfondato il cranio a sassate.

Il corpo è stato ritrovato giorni dopo l’uccisione in avanzato stato di decomposizione, dilaniato dagli animali selvatici. Motivo per cui non si conoscono ancora pienamente le dinamiche della morte.

Durante il suddetto concerto, mentre a Campovolo risuonavano le note di “Vietato Morire”, il pubblico ha alzato al cielo dei fogli bianchi con scritto “Noemi”, a cui lo stesso cantante ha dedicato il pezzo. Il momento è stato davvero toccante e suggestivo. Il messaggio è arrivato forte e chiaro, accompagnato dalla canzone che, in questi ultimi mesi, è divenuta manifesto della lotta contro la violenza.

Alla tv continuano ad affollarsi notizie, smentite, dispute e confessioni, ci sembra necessario spendere due parole su uno dei punti più amari e dolorosi della nostra attualità.

Negli ultimi dieci anni le donne uccise in Italia sono state 1.740, di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia. Nel 32,5% degli omicidi avvenuti negli ultimi dieci anni è stata utilizzata un'arma da taglio, nel 30,1% l'assassino ha bruciato viva la vittima, il 12,2% dei killer ha fatto uso di "armi improprie", il 9% ha strangolato la vittima e il 5,6% l'ha soffocata. Nell'arco della propria vita 446 mila donne hanno subito stalking, il 16% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Di queste, 2 milioni e 151 mila sono le vittime di comportamenti persecutori dell'ex partner.

I numeri sono impressionanti e devono far riflettere. Davvero non possiamo far niente per fermare tutto questo? A quanto pare il problema è ben lontano dalla soluzione.

Basti pensare che, un mese prima che Noemi venisse uccisa, la madre aveva denunciato i comportamenti violenti del fidanzato al tribunale dei minori e che il ragazzo stesso fosse stato sottoposto a ben tre TSO. Tutto questo non aveva garantito comunque alcuna sicurezza alla ragazza che è andata incontro al suo tremendo destino. Le sue grida, le sue sofferenze, sono rimaste inascoltate. Noemi è stata uccisa dall’ignoranza e dall’indifferenza.

Indifferenza [dal latino indifferentia, derivato d’indiffĕrens <<indifferente>> = Nell’uso comune, condizione e comportamento di chi, in determinata circostanza o per abitudine, non mostra interessamento, simpatia, partecipazione e turbamento].

Indifferenza è proprio la parola che più fa rabbrividire. Come si può restare impassibili di fronte alla sofferenza? Quando, in un branco di animali, i più deboli sono attaccati dai predatori, gli elementi più forti accorrono a salvarli. Cercano in tutti i modi di difendere i loro simili. L’essere umano, colui che dovrebbe essere superiore a tutto il mondo animale, dall'alto della sua eccellenza, ha perso questa capacità. Il suo cuore si è fatto pietra per sottostare al suo infimo egoismo. Non si può restare indifferenti.

Per troppo tempo i nostri occhi sono restati chiusi. Ora è giunto il momento di dire basta.

Basta alla violenza di ogni genere.

Troppo spesso la cronaca attuale è insanguinata da questi cruenti delitti, ma ancor più spesso essi si consumano nel silenzio più assordante che esista. Le mura di casa, quelle mura che dovrebbero proteggerci da tutto e tutti, divengono luoghi di massacro.

Ben lontano dal classico "omicidio", il termine femminicidio è un neologismo che identifica qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte.

Ancora più centrato sarebbe “umanicidio” perché assieme ad ogni donna muore un pezzo di umanità.

Quando il concerto sta per terminare, un palloncino giallo raggiunge il palco. Un palloncino che caratterizza tutte le date del tour ma che oggi assume un valore speciale. Ermal lascia volare il palloncino verso il cielo, verso Noemi, nuova stella del firmamento già costellato di troppe donne che hanno incontrato il suo stesso destino. La speranza è che, in questo modo, possa arrivare a lei almeno una parte dell’amore e della felicità che non potrà più vivere a causa di un mostro che non merita di essere chiamata uomo. “Perché è vero che è vietato morire, ma per alcune bestie dovrebbe essere vietato nascere”.

Alleghiamo anche il LINK FACEBOOK della dedica di Ermal a Noemi. Ringraziamo Giovanni Monica Carrozzo Barletta per la condivisione.

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