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Francesca Michielin: Feat (Stato di Natura)

"Nel disco *sigla Superquark* verranno trattati vari temi:
- Amore in più forme ed espressioni
- Natura e urbanizzazione
- Fidanzati che diventano famosi e non ti cagano più di striscio
- Incontro e scontro, spazi aperti e spazi chiusi, violenza verbale
- Femminismo e machismo
- Filosofia ed ecologia
- Patente A e patente B
- Giornate di primavera fricchettone a Parco Lambro
- Emancipazione
- STAR TREK VS STAR WARS"
Così Francesca Michielin ha presentato il suo nuovo album FEAT (Stato di Natura), il quale è stato preceduto il 13 marzo dal singolo "Stato di Natura feat. Måneskin" (traccia che apre l’album).
Il nuovo progetto della giovanissima artista di Bassano del Grappa contiene 11 tracce, proprio come sono 11 gli artisti con cui collabora.
La presentazione dell’album è stata fatta in streaming, vista l’emergenza sanitaria, ma Francesca vi aspetta il 20 settembre prossimo a Carroponte per il battesimo di FEAT (Stato di Natura)
Tracklist:
1) Stato di natura (feat. Måneskin)
2) Monolocale (feat. Fabri Fibra)
3) Sposerò un albero (feat. Gemitaiz)
4) Gange (feat. Shiva)
5) Yo no tengo nada (feat. Elisa e Dardust)
6) Riserva Naturale (feat. Coma_Cose)
7) Acqua e sapone (feat. Takagi & Ketra e Fred De Palma)
8) La vie ensemble (feat. Max Gazzè)
9) Star Trek (feat. Carl Brave)
10) Cheyenne (feat. Charlie Charles)
11) Leoni (feat. Giorgio Poi)
La collaborazione con i Måneskin, band romana, è un esperimento di cambio armonico e stilistico con barre rap miste a sonorità rock.
Il brano è una sorta di analisi sociologica di ambienti e visioni culturali. Un inno femminista per alzare la voce e dissentire. Dell'immagine servile con cui ci avete dipinte con il fatto di sentirci obbligate ad essere spinte.
Monolocale (ft.Fabri Fibra) è uno dei duetti più riusciti dell'album, dove si gioca tra strofe RnB e cori soul.
Il rapper marchigiano completa il filo della canzone che parla di nostalgia, di tempi passati vissuti insieme in un luogo fisico: un monolocale diviso in due.
Il riff dal sapore reggae e quasi hippie di Sposerò un albero (feat. Gemitaiz) affronta il tema centrale del disco, la natura, e orienta la protagonista a dirigersi verso una dimensione ideale, quasi utopistica per chi vive nelle grandi città metropolitane.
Nel brano Gange (feat. Shiva) si parla di un rapporto difficile, nel quale è forte l'idea dell'abbandono da parte di chi si ama e la tristezza viene riversata in gocce che formano idealmente un grande fiume sacro, puro come quello indiano.
Francesca Michielin torna a collaborare con Dario Faini, in arte Dardust , uno dei produttori più prolifici e stimati della scena pop contemporanea, di cui si riconosce perfettamente la cifra sonora.
Nel brano Yo no tengo nada (con ritornello in lingua spagnola), l’artista è accompagnata da Elisa Toffoli.
L'autotune utilizzato salta sonorità latine unite a richiami che appartengono ai mondi delle due artiste.
Riserva Naturale (feat. Coma_Cose) è un brano elettro-pop, di stampo autobiografico, che racconta del trasloco verso la metropoli milanese, dove l'artista si sente forestiera. Per questo, nel brano, cerca un sostegno per sfuggire dalla malinconia.
Tommaso Paradiso e Takagi &Ketra preparano una probabile hit estiva per la cantautrice veneta. Acqua e sapone è un brano vintage, ispirato ad una scena del film "Non per soldi.. ma per amore", cantato dalla Michielin insieme al re delle classifiche estive, Fred De Palma.
È una richiesta scanzonata di andare oltre le apparenze ("Io sono qui sola in piedi tutta acqua e sapone") e a vivere insieme un amore semplice e genuino.
Altro brano in lingua straniera è La vie ensemble, duetto con Max Gazzè.
Il ritmo è volutamente gioioso, quasi country, per parlare di un sentimento nostalgico che guarda al passato con malinconia nel vedere spento un fuoco d'amore.
Carl Brave torna a collaborare con la Michielin in Star Trek. La musicalità è molto vicina a continenti lontani come America del Sud, Africa e aiutano a immaginare sempre più un'evasione dal caos.
Cheyenne è un brano, come lo definisce la stessa Francesca, "avvolgente". Troviamo ancora una volta manifesti il dualismo tra natura e urbanizzazione, dove quest'ultima schiaccia la prima.
Charlie Charles lascia la sua traccia inconfondibile, minimale e fresca. Il singolo è in rotazione radiofonica dallo scorso novembre.
In Leoni troviamo il cantautore indie-pop Giorgio Poi. È un brano dal sapore estivo, che ricorda quasi il Lucio Battisti degli anni '70.
Le atmosfere nostrane raccontano i viaggi in macchina verso il mare da ricordare e scandite da un tramonto che dà l'arrivederci al domani.
Si tratta senza dubbio di un disco che concerne un grandissimo lavoro, lo si evince già dal primo ascolto.
E’ evidente che la cantautrice e musicista non ha sbagliato la mira.
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Flavia Paoli
Simona Valentini
Arianna D’Ambrogio