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Quattro chiacchiere con i LOREN





Ciao ragazzi e benvenuti sul nostro blog. Per iniziare, chi sono i LOREN?

Ciao a voi. I LOREN sono cinque ragazzi fiorentini. Sono una band dal 2018. Sono

cinque amici che si sono buttati in una cosa più grande di loro.


 Il 17 Dicembre è uscito “Stendhal”, il vostro singolo. Mi complimento con voi per la

canzone. Nonostante la pubblicazione invernale devo dire che mi ha trasmesso una

‘freschezza’ estiva. Mi è piaciuta l’idea di aver unito l’arte della vostra Firenze (tra

l’altro una delle mie città preferite!) all’amore che sa rigenerarsi. In generale, raccontateci qualcosa in più di questo brano.


Innanzitutto grazie. Questa canzone nasce dalle riflessioni fatte sul furgone andando a

suonare. Quando stai tanti giorni fuori casa per i concerti inevitabilmente rifletti sul

fatto di partire e tornare. Per quanto riguarda la musica le nostre canzoni nascono

sempre con l’idea di sviluppare il concetto della sonorità da band. Qualcosa che sia

una sintesi e non un annullamento. Qualcosa che i solisti non possono fare.


Che rapporto avete con l’arte? Secondo voi in Italia viene dato il giusto rilievo al

settore culturale?

Siamo persone curiose. Ci piace scambiarci suggestioni mentre facciamo le canzoni. A

volte sono citazioni, a volte sono quadri, canzoni. Direi che abbiamo un rapporto di

curiosità. Poche cose ispirano e fanno discutere come le opere. Per quanto riguarda

l’Italia: la pandemia ha messo a nudo tutte le fragilità del sistema culturale. Senza

nasconderci dietro un dito, queste debolezze erano già tutte presenti anche prima del

disastro ma si mettevano sotto il tappeto. Adesso sono evidenti a tutti.


All’attivo avete diverse collaborazioni con artisti indipendenti con cui condividete

l’esperienza in Garrincha Dischi.. Quanto è importante ‘fare rete’ nell’ambiente

musicale?


Diciamo che è l’unica cosa che abbia un reale senso. La musica se vogliamo è stata

sempre fatta insieme e per stare insieme. Non dovrebbe esistere il concetto di farla

da soli. Per noi è un’aberrazione moderna e infatti la musica prodotta è tendenzialmente brutta. Si percepisce la tristezza e la freddezza delle cose fatte a distanza. Noi stiamo lavorando sul concetto opposto e il prossimo singolo che uscirà a marzo sarà proprio la rappresentazione di questa cosa.


Ho letto che per registrare il vostro disco d’esordio avete avuto la possibilità di

usufruire dello studio a Correggio di Ligabue. Che esperienza è stata? Avete avuto

anche modo di conoscere personalmente Luciano?


Un’esperienza veramente incredibile. Una delle più belle e totalizzanti della nostra vita.

Avere a disposizione uno degli studi più belli e moderni d’Italia ci ha spinto a credere

anche di più in quello che stavamo facendo. Luciano, che ci ha concesso questa

possibilità e che passava durante le registrazioni, è una persona veramente

straordinaria. Ci hanno colpito la sua semplicità e la sua umiltà. Forse il segreto per essere grandissimi.


Quali sono i punti di forza di ognuno di voi all’interno del gruppo?


Questa non è una domanda semplice nel senso che non è semplice sintetizzare una

risposta in poche righe. Diciamo che la qualità principale di tutti è la disponibilità

verso gli altri. La nostra musica è un grande puzzle dove ogni volta ognuno si trova

un incastro diverso per il risultato finale. Un lavoro complesso ma che nel tempo ci è

venuto sempre naturale.


Quali sono le vostre references a livello italiano ed internazionale?


Sicuramente ascoltiamo tutto quello che riguarda le band del panorama internazionale.

Dalle più indie alle più pop non ci facciamo mancare nulla. Per quanto riguarda la musica italiana ci interessa molto l’aspetto della scrittura. Ovviamente ci sono i cantautori che hanno fatto la storia della canzone italiana ma anche quelli della nuova scuola.


Qual è stata l’esperienza live più significativa vissuta in passato?


Nell’ultimo tour abbiamo suonato in alcuni dei club più importanti italiani (Viper theatre,

Locomotiv club) ed è stato incredibile. L'esperienza più indimenticabile che abbiamo

fatto però forse resta quella di suonare al concertone del primo maggio di Roma.


Nei prossimi mesi cosa possiamo aspettarci dalla vostra musica? Quali sono gli

obiettivi che vorreste raggiungere?


I prossimi mesi saranno intensi. A marzo uscirà il terzo singolo. Poi diverse sorprese che

porteranno fino all’album prima dell’estate. Il nostro obiettivo è quello di suonare il più

possibile. Ci siamo rotti di questo mondo virtuale, abbiamo bisogno di cose reali.


Se dovreste consigliare a chi ci segue tre motivi per ascoltare i LOREN quali

sarebbero?


Tre sono tanti. Ci proviamo. Il primo è che siamo una band quindi praticamente dei

panda. Il secondo è che cerchiamo sempre di metterci del nostro. Il terzo sono i

nostri concerti che sono delle feste tra persone che si vogliono bene.


Per concludere, la domanda di rito! Cosa augurate a voi stessi e alla vostra musica?


Ci auguriamo la stessa cosa che è la più grande di tutte. Di restare nel tempo. Di non

essere una moda. Di non essere passeggeri insomma.


Grazie e in bocca al lupo!


Grazie a voi!


Flavia Paoli



BIO:


I LOREN nascono a Firenze nel 2018 da cinque amici molto attivi nella scena musicale locale, che decidono di raccogliere, e mettere insieme, tutte le esperienze precedenti sotto questo nome. Nel Dicembre del 2018 pubblicano per Garrincha Dischi l’album d’esordio omonimo che raccoglie consensi sia di critica che di pubblico (oltre 300mila streaming su Spotify in pochi mesi), a cui fa seguito un tour di concerti nelle principali città italiane. Durante le registrazioni nascono collaborazioni, divenute col tempo amicizie, con Enrico Roberto Carota (Lo Stato Sociale), Federico Cimini, Nicola Roda (Keaton). Luciano Ligabue colpito dalle sonorità della band mette a disposizione il suo studio privato di Correggio per la parte di

recording del disco. I LOREN guardano alla tradizione della musica leggera italiana per i testi mentre, per quanto riguarda il mondo sonoro, ai maggiori gruppi della scena pop-indie internazionale. Nel 2021 ritornano sulle scene con un nuovo singolo “Uniti”, prima anticipazione del nuovo album in uscita nel 2022 per Garrincha Dischi.



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