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OGNIBENE: "Eternità" è un inno d'amore dedicato a mio figlio


Venerdì 13 Novembre esce "ETERNITÀ" il nuovo singolo di Davide Ognibene, in arte OGNIBENE, inno d'amore dedicato al figlio.

Classe '86 nato e cresciuto a Modena, inizia a suonare la chitarra a soli dodici anni scoprendo una predisposizione per la composizione l'arte della scrittura musicale.

Suona e canta per undici anni con i REMIDA e nel 2020 inaugura il suo percorso da solista con l'uscita del suo progetto d'esordio: "Il varietà sulla natura umana vol. 1".

Lo abbiamo intervistato in occasione dell'uscita del suo ultimo singolo "ETERNITÀ", continuate a leggere per scoprire cosa ci ha raccontato, alla fine potete trovare il videoclip in anteprima.


Ciao Davide e benvenuto su Qb Musica! Ti va di raccontarci chi è Ognibene?

Ciao a tutti! OGNIBENE sono io , all’anagrafe Davide Ognibene, con il mio bagaglio di vita, le mie certezze e le mie debolezze. Dopo tanti anni nei quali mi sono nascosto dietro alla figura di frontman di una band, spesso cercando di essere solo la parte peggiore di me, oggi ho deciso di intraprendere questo percorso cantautorale in modo sincero ed onesto.


Quando e come è nata la tua passione per la musica?

La passione mi è stata tramandata fin da bambino. In casa mia la musica è sempre stata presente ed ha avuto sempre un certo peso. La cosa che racconto sempre è che mentre i miei coetanei, all’età di otto o nove anni, ascoltavano Cristina D’avena a me veniva proposto di ascoltare i Deep Purple. Successivamente, verso i dieci anni, ho iniziato ad approcciarmi alla chitarra e da subito mi sono accorto di avere una sorta di predisposizione che mai avevo notato prima. E’ stato un colpo di fulmine e capì di aver trovato il mio posto nel mondo.


Quali sono state le esperienze o gli incontri che hanno segnato maggiormente il tuo percorso artistico?

Uno sicuramente quando da ragazzini registrammo il primo disco dei Remida negli studi di Ligabue a Correggio. Lì ci fece da balia Stefano Riccò, che fu il nostro produttore, dal quale ho imparato tanto, non tanto in termini tecnici, quanto in quelli compositivi. Per farmi capire come una canzone dovesse avere caratteristiche emozionali semplici , aldilà degli amenicoli degli arrangiamenti, mi disse:“Sai, quando Luciano viene qui e fa sentire un pezzo chitarra e voce è talmente forte che tacciono anche i condizionatori!”. Poi sicuramente il mio incontro con Simone Pozzati, coautore di tutti i brani e che per me oggi è un fratello. Lui è la parte descrittiva di ogni testo ed è capace di rendere la canzone reale.


Quali sono state le tappe del percorso creativo e di scrittura che hanno anticipato il rilascio del tuo EP?

Dopo la fine del progetto Remida, ed un primo momento nel quale volevo smettere, ho sentito l’esigenza di fare qualcosa di potente. Parlai con Simone del fatto che potevamo provare a costruire un percorso cantautorale seguendo i grandi maestri. Io ho dovuto lavorare tanto su me stesso iniziando ad esplorare il mio modo di cantare e le mie emozioni di cui spesso mi sono vergognato. Ho trovato tanta sincerità. Quindi mi sono messo al lavoro su brani che magari avevamo già scritto ma che non avevo il coraggio di proporre perchè troppo intimi e da lì il processo creativo è stato un fiume in piena. Ho curato io stesso anche la produzione, insieme al fido Giulio Saltini, e devo dire che lì ci siamo davvero divertiti. Abbiamo ripercorso a livello sonoro le strade dei grandi cantautori ed abbiamo anche osato qua e là.


“Il varietà sulla natura umana” è il titolo dell'Ep stesso, presente sulle piattaforme digitali. Cos'è che ti ha ispirato nella scelta della title track?

Il titolo è tratto da un brano che sarà contenuto nel “Vol.2”, in uscità nel 2021. Questo brano è stato scritto per dare una sorta di “chiusa” al concept dell’album. Non un epilogo ma un vero punto di fine. Per chiarire il tutto credo serva una visione globale dell’album ma per farlo bisogna attendere l’album in formato fisico che uscirà a dicembre , nel quale sono contenuti tutti i nove brani ed un concept grafico straordinario, o l’uscita del secondo volume per il mercato digitale. Insomma non c’è fretta!


A settembre scorso hai deciso di pubblicare il singolo “Eleonoire”. Sui tuoi profili social hai scritto di invidiare la forza di questo personaggio. Se potessi paragonare questa ipotetica donna a qualcuno a chi penseresti e perché?

Elenoire simboleggia tutti gli artisti, quelli che hanno un sogno e fanno di tutto per raggiungerlo, ed il padre per noi rappresenta quel pregiudizio italiano de “ L’arte non è un lavoro. Con l’arte non si mangia!”. Quindi anche io sono un pò Elenoire , lo è Simone e credo lo siano un pò tutti coloro che desiderano fare del proprio talento artistico un lavoro. Il tratto che invidio ad Elenoire è il coraggio di combattere a testa bassa, abbandonando ciò che piu’ ama, per realizzarsi. Io ammetto sinceramente, che pur essendo molto determinato, non ho mai avuto un coraggio simile.


Il 13 novembre uscirà il tuo nuovo singolo “Eternità”, canzone che hai scelto di dedicare a tuo figlio. Uno splendido augurio per una nuova vita che è arrivata. C'è un brano della tua infanzia che porti nel cuore e che si può collegare a questo concetto?

Spero che quando mio figlio sarà grande possa apprezzare questo mio gesto. Io personalmente non ho un brano in particolare legato alla mia infanzia. Ho tante canzoni che mi ricordano i bei momenti con i miei genitori ma nessuno così importante. Credo sia raro averne uno! Per questo penso sia stato il miglior regalo che gli potessi fare.


Cosa pensi del momento di grande difficoltà che il mondo della musica sta vivendo in questo anno di pandemia?

Penso che la pandemia sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso ma i problemi ci sono da ben prima. La cultura , come ho detto parlando di Elenoire, è vista dai non praticanti come un passatempo, eppure tutti però ne fruiscono avidamente. Non voglio addentrarmi nella politica ma un dato di fatto è poi che il comparto musicale non crea abbastanza voti da meritare attenzione anche se , visti i numeri odierni, credo possa creare grande occupazione giovanile della quale ora abbiamo urgente bisogno. Insomma la musica potrebbe essere una grande risorsa ma nessuno si impegna per coltivarla. Anche gli artisti famosi, che oggi si schierano coi deboli perché colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia, sono rei a mio avviso di pensato solo al proprio orticello fino a qualche mese fa. Mi fermo qui anche se avrei da dirne, ma diventerei noioso!


Quali sono i progetti futuri che ti piacerebbe realizzare?

Vi faccio uno spoiler di ciò che bolle in pentola. Appena sarà possibile, e spero presto perchè desidero con tutto me stesso tornare a fare live, partirò con un mini tour al termine del quale, sto lavorando, per fare un live speciale in teatro, con una superband completa di archi e dal quale vorrei tirare fuori un album live. Sarebbe davvero il mio sogno per chiudere alla grandissima questa prima fantastica esperienza.


Per concludere ti rivolgiamo la nostra domanda di rito... Qual è l’augurio che fai a te stesso e alla tua musica?

A me stesso di essere felice, sempre e comunque felice! Alla mia musica invece di essere parte della mia felicità e di volare ovunque sia possibile magari segnando anche momenti della vita di qualcun’altro.


Grazie di essere stato con noi... In bocca al lupo per tutti i tuoi progetti!

Flavia Paoli

Simona Valentini

Arianna D'Ambrogio

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