top of page
Cerca
  • Flavia

Renzo Rubino e quel pianoforte di Lucio


Renzo Rubino, classe ’88, è un giovane e talentuoso cantautore pugliese.

Le sue partecipazioni al Festival di Sanremo hanno permesso al martinese di farsi largo nella musica leggera italiana e portare in giro per lo stivale le sue canzoni d’autore. Rubino ha preso parte alla gara dei giovani nel Febbraio 2013 con “Il postino (amami uomo)” classificandosi al 3° posto e ricevendo il prestigioso premio della critica “Mia Martini”. L’anno successivo, dopo aver ricevuto, fra i tanti, il premio Lunezia, arriva all’Ariston nella categoria Big. Sul palco sanremese presenta due canzoni di poli opposti: la riflessiva ed ironica (ma neanche troppo) “Ora” e l’intensa ballad “Per sempre e poi basta”. Con “Ora” Rubino si classifica nuovamente terzo e dimostra una decisa maturità artistica. Le partecipazioni al Festival sono susseguite da due dischi di inediti, rispettivamente “Poppins” (2013) e “Secondo Rubino” (2014) che lo porteranno in tour nei teatri e locali di tutta Italia. L’artista decide poi di prendere una lunga pausa e tornare nell’amata Valle d’Itria alla ricerca di nuovi stimoli e di quei insegnamenti dei nonni di cui ha sempre fatto tesoro. Nel marzo 2017, prodotto da Taketo Gohara, esce “Il Gelato dopo il Mare”, album che rappresenta un nuovo inizio di percorso e che abbraccia uno stile “polifonico” coinvolgendo una vasta gamma di strumenti musicali. A Febbraio 2018 Renzo arriva all’Ariston con il brano “Custodire” con il quale racconta senza filtri la storia dei suoi genitori quasi sussurrando loro un invito: “Per una volta parlatevi e fatelo pianissimo”. Il consiglio da rivolgere ai nostri infallibili lettori è lasciarsi cullare dalle note delle canzoni di Renzo Rubino. Fidatevi, sapranno portarvi al di là della realtà che ci circonda, facendovi arrivare fin su una nuvola da dove non vorrete più scendere.

Ciò che altresì, di più curioso e intrigante preme menzionare, è il forte legame che intercorre tra la musica di Renzo e una figura non da poco del panorama della storia della musica italiana; musica a volte vedova di quel cantautorato così autentico. Il grande e indimenticabile Lucio Dalla ha rappresentato e rappresenta tuttora un faro per Rubino. Se gli si chiede quale sia la sua canzone, quella che si porta dietro ovunque vada, l’unica risposta possibile è “Cara”.

Il destino ha voluto che i due artisti avessero modo di parlarsi per telefono senza però mai arrivare a conoscersi in un club nella città di Lucio. Nonostante ciò, Rubino non ha mai smesso di prendere ispirazione, scegliendo di “portarlo” con sé e raccontandolo- anche- attraverso i suoi testi. Il suo ultimo album contiene difatti una traccia dal titolo “Cosa direbbe Lucio?”: un modo di “interrogare” l’artista bolognese immaginandolo presente nella sua casa, nei vinili ordinati sopra un pianoforte. Da tutto ciò, anni fa, è spontaneamente nata l’idea di rendergli omaggio in occasione di numerosi eventi (merita menzione e plauso l’ideale di “riconoscenza” che non dovrebbe mai passar di moda). Fra questi, l’ultimo ha avuto luogo presso Riverside di Roma il 27 Ottobre con la partecipazione del giornalista Gino Castaldo. Il prossimo appuntamento imperdibile sarà quello del 5 Dicembre ad Ostuni con “Lucio”: un omaggio a cura dello stesso Renzo e con il contributo del sassofonista Raffaele Casarano. In una delle ultime interviste rilasciate a fine settembre al “Corriere del Mezzogiorno”, Renzo racconta a cuore aperto un piccolo aneddoto avvenuto a Bologna: “Ho suonato il pianoforte di Lucio ed è stato come conoscerlo. Quel giorno si è chiuso il cerchio”.

Chiudendo quella scatola immaginaria di preziosi ricordi, nel caso di Renzo non si fa fatica a proiettarsi verso i prossimi progetti. Facendo riferimento ad essi, Renzo lascia sottintendere che cercherà di andare oltre la realizzazione di un semplice disco. L’idea è quella di includere elementi provenienti dal mondo artistico – e non solo strettamente musicale- che aiuteranno il cantautore a strutturare una nuova e avvincente storia da cantare a voce e suonare col piano.

Non ci resta che augurare a lui e alla sua musica lunga vita!

#renzorubino

bottom of page