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AMA IL LUPO: da Spaceboy a Frigo


Frigo è il brano di Ama il lupo pubblicato il 18 settembre da Le Siepi Dischi e distribuito da Artist First in digitale su tutte le piattaforme di streaming. L'abbiamo intervistato e vi anticipiamo che nell'immediato futuro ci saranno nuove uscite, quindi mentre le aspettiamo conosciamo meglio questo artista.


Innanzitutto, non posso non chiederti di dirci qualcosa sul tuo nome d’arte, essendo davvero particolare. Ho sempre detestato la frase CREPI IL LUPO come buon augurio. Ho deciso di ribaltare il  concetto, in più nella parola Ama ci sono le iniziali del mio nome e cognome.


In Frigo parli dell’amore come un susseguirsi di su e giù, di fiati sospesi e caduti nel vuoto. Questa è esattamente la sensazione che secondo me anche la musica da. Qual è stato il tuo approccio alla musica e c’è qualche artista a cui ti ispiri?

Vivo la musica da sempre in maniera diversa rispetto alle differenti fasi di vita, forse proprio per la carica emotiva che riesce a sprigionare e che io adoro. Non credo di ispirarmi ad un artista in particolare, se non a tutti quegli artisti che interpretano la musica come un flusso di emozioni.


Spaceboy è il progetto che precede Frigo, in cosa i due brani sono diametralmente opposti e in cosa si somigliano?

Descrivono due periodi dell'esistenza molto diversi, uno l'infanzia, l'altro la consapevolezza. Sono legati dalla stessa fame di vivere la vita con passione, di non essere uno dei tanti.


In Spaceboy ripeti “per farti i cazzi tuoi..”. Quanto è importante nel mondo della musica andare avanti per la propria strada e farsi i cazzi propri e quanto invece lo è confrontarsi con gli altri?

Credo sia fondamentale sempre, ma nella musica in particolare, cercare di confrontarsi il più possibile, di fare parte di un movimento che va oltre te stesso, senza mai però spostare di un centimetro la tua personalità. 


Da marzo 2020 è come se il mondo si fosse messo in pausa, soprattutto quello della musica. Questo periodo di “stop” ti è servito in ambito artistico o ha ostacolato la tua arte?

Pro e contro ci sono quasi sempre. È un periodo che ha imposto riflessioni. Questo è sempre produttivo, però la musica va portata fisicamente tra le persone, quindi spero finisca presto questa restrizione.


Puoi svelarci se qualcosa bolle in pentola e che potremo ascoltare nell’immediato futuro? È una pentola bella calda. Sono proprio a ridosso dell'uscita del terzo singolo, MAGICA, ad inizio novembre, che anticiperà l'uscita del mio primo EP con LESIEPIDISCHI a dicembre. Pentola calda e carica.


C’è una domanda che facciamo a tutti gli artisti che si relazionano con noi, perché crediamo dica molto: qual è l’augurio che fai a te stesso e alla tua musica?

A me auguro di suonare in giro i miei pezzi il più possibile. Alla musica non riesco ad augurare niente, ci penserà lei.



Arianna D'Ambrogio Simona Valentini



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