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  • Sabrina Averga

Concerti fuori città: la felicità in 5 step



Redattore per un giorno: SABRINA AVERGA

Quanto spesso sentiamo parlare della musica live, della magia dei concerti, di quanto lavoro ci sia dietro l’organizzazione di uno spettacolo?

Spesso, anche se forse troppo poco visto quanto è sottovalutato in Italia tutto ciò. Ma questo è un altro discorso.


Oggi parliamo dell’altro lato della medaglia: l’organizzazione da parte dei fan.

Già, perché per un appassionato di musica non si tratta mai solo di acquistare un biglietto per un concerto. C’è l’attesa (spesso lunga mesi), c’è l’organizzazione del viaggio quando il concerto è fuori città, ci sono le amicizie che si creano sotto un palco, e tante, troppe emozioni difficilmente descrivibili a parole.


Più di tutto c’è l’amore per il proprio artista preferito, quello che con la sua musica ti ha salvato in un brutto periodo e che ora vorresti ripagare in qualche modo. Così quando si presenta l’occasione non ci pensi due volte a fare quella follia.

Zaino in spalla e si parte per un’avventura che non è mai come l’avevi immaginata. E’ sempre molto meglio.Ma procediamo per gradi e vediamo quali sono i passi che conducono a questa felicità assoluta.


Step 1: l’acquisto del biglietto

E’ qui che parte l’avventura, il momento in cui decidi di fare questa follia. Perché, diciamocelo chiaramente, acquistare un biglietto per un concerto distante nel tempo e nello spazio è sempre un po’ un salto nel vuoto.

Ci sono mille motivi per cui sei convinto che assolutamente non dovresti farlo, da quelli economici a quelli lavorativi, dalla difficoltà di organizzare in senso pratico il viaggio al non avere la forza di ascoltare le solite lamentele dei tuoi amici quando ti chiederanno “ancora un altro concerto?”.

Eppure quando scatta l’ora X in cui parte la prevendita tutti questi buoni motivi svaniscono nel nulla e l’unica cosa che ti sembra giusta da fare è cliccare sul tasto “acquista” del sito di rivendita. Lo fai, e immediatamente senti una scarica di adrenalina attraversarti il corpo.

E’ una follia? Probabilmente.

Te ne pentirai? Assolutamente no.


Step 2: il countdown

Ora che sei in possesso del tuo biglietto non resta che impostare il countdown e contare i giorni che mancano al concerto.

Com’era quel detto, “l’attesa del piacere è essa stessa il piacere”?

Mai frase fu più azzeccata per una situazione del genere. Solitamente dall’acquisto del biglietto al giorno dell’evento trascorrono mesi, delle volte anche più di un anno, ma è proprio qui che si crea la magia.

In questo lungo periodo la tua vita prosegue normalmente, con la solita routine, ma anche con i soliti ostacoli quotidiani, quelli che certi giorni non credi proprio di riuscire a superare. In quei giorni è in un semplice pezzo di carta, quale può essere il biglietto per un concerto, che trovi la forza per affrontare tutto.

Ti basta dare un occhio a quel countdown, vedere che i giorni mancanti sono molti meno dell’ultima volta che avevi controllato, provare a immaginare come sarà vivere quella giornata fuori casa, o accendere il pc e prenotare finalmente quel treno o quell’aereo o quell’alloggio che stavi tenendo d’occhio da qualche giorno.

Basta davvero solo chiudere gli occhi e fantasticare.

Ed ecco che la vita è un po’ più semplice, perché non importa quanto sia faticosa la giornata che stai vivendo, tu hai la certezza che nel tuo futuro c’è una giornata di assoluta felicità lì ad aspettarti.

Devi solo resistere e avere fiducia in quel futuro tanto luminoso.


Step 3: il viaggio

Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato e, per quanto nei mesi di attesa possa aver organizzato tutto nei minimi dettagli, non potevi immaginare come per due giorni saresti entrato in una sorta di dimensione parallela in cui sparisce tutta la tua vita ed esisti solo tu, i tuoi compagni di viaggio e la musica del tuo artista.

Non avresti mai potuto immaginare le persone che incontri, quelle con cui entri in sintonia dal primo istante e continuerai a sentire nei giorni a venire e - perché no? - quelle che proveranno a scavalcarti in fila, fa tutto parte del viaggio.

Non avresti mai potuto immaginare l’atmosfera da falò che si crea quando con tutte le altre persone lì in fila con te, accampate sul bordo di un marciapiede o già all’interno delle transenne, iniziate a cantare l’intera discografia del vostro cantante preferito, per ammazzare il tempo in quella lunga e magica giornata.

Ma soprattutto non avresti mai potuto immaginare quanto sarebbe stato bello rivedere le persone conosciute a un concerto l’anno precedente, in un paesino sperduto chissà dove, e con cui non vi siete mai più sentiti, ma con cui siete di nuovo in sintonia come se non fosse passato neanche un giorno.

Per non parlare poi di quando comincia il soundcheck e riesci a riconoscere in lontananza tutte le canzoni che ascolterai quella sera.

Inizi a figurarti la scaletta, a respirare di nuvo aria di musica live, quella che ti fa tremare il cuore, e l’ansia per la serata aumenta ogni minuto che passa.


Step 4: il concerto

Quello che accade dopo l’apertura dei cancelli non può essere raccontato, semplicemente perché nessuno ricorda mai cosa è successo esattamente in quelle due ore di live.

Ricorderai le sensazioni, alcuni momenti divertenti del concerto o in cui ti ha attraversato un determinato pensiero.

Ricorderai la corsa verso la postazione migliore nel parterre, o la ricerca del tuo posto in gradinata.

Ricorderai quanto a lungo hai fissato l’asta del microfono provando a immaginare in quello stesso punto il tuo cantante preferito che sarebbe comparso di lì a qualche minuto. Ma non ricorderai mai più i dettagli del concerto, solo quanto sentissi l’anima staccarsi dal corpo ed essere libera per una volta.

Ricorderai quanto è stato speciale ascoltare dal vivo quelle canzoni che hanno accompagnato i tuoi passi quando avevi solo i tuoi auricolari come compagni di vita con cui condividere i tuoi veri sentimenti.

E ricorderai quell’abbraccio dato a fine concerto alla persona che era accanto a te e che sai per certo che ha provato le tue stesse emozioni.

Essere capiti totalmente da un altro essere umano, finalmente.


Step 5: il post-concerto

Non sono in molti a vivere questa parte dell’avventura. La maggior parte torna a casa subito dopo il concerto, ma alcuni restano a respirare quell’aria di magia.

In quello stesso posto in cui hai passato la giornata in fila ora c’è solo la percezione che qualcosa di potente è avvenuto in quel posto, uno scambio di energie positive tra persone legate dalle stesse note.

Sarà il post-concerto a essere davvero determinante quando in futuro ripenserai ai migliori concerti della tua vita. Dipende tutto da come lo vivi.

In una città che non è la tua, con persone conosciute quel pomeriggio e da cui non vuoi separarti perché dovete ancora scambiarvi tutte le emozioni vissute nelle ultime due ore.

E se poi sei tanto fortunato da riuscire a incontrare l’artista mentre esce dal backstage, o i suoi musicisti, o il cantante che si è esibito in apertura, allora diventa tutto ancora più magico e la festa continua finchè se ne ha la forza.


Più di tutto ciò, una cosa accomuna chiunque abbia mai vissuto un’avventura del genere: rientrare a casa, lanciare lo zaino in un angolo, guardarsi nello specchio e con gli occhi che ancora brillano di luce propria chiedersi:

“Allora, quando si riparte?”


Sabrina Averga


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