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Desaritmia: speriamo che "Bastardo" vi porti un po' di speranza!

I Desaritmia sono un gruppo musicale eclettico Marchigiano-Romagnolo fondato da: Anna Ghetti (Voce), Gianmaria Tombari (Marimba e Synth), Simone Rango (Tromba), Francesco Ottaviano (Basso), Stefano Bartoloni (Batteria), Valerio Lucentini (Tastiere).
Vantano la partecipazione a numerosi festival di spicco della musica indipendente come Frogstock (Riolo Terme), MusicaW (Castellina Marittima), Gulliver Rock (Ancona), Parco Artbiotico (Urbino) e il Memorabilia Festival (Recanati). Nel Novembre del 2019 sono arrivati secondi al Tour Music Fest (uno dei festival internazionali più importanti di Musica Emergente) e di recente hanno partecipato alla 33° edizione di Sanremo Rock all'Ariston di Sanremo aggiudicandosi un posto tra gli 8 finalisti.
"Bastardo" è il loro ultimo singolo preceduto da "Soltanto te".
Abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere con questa band esplosiva, continuate a leggere per scoprire cosa ci hanno raccontato.
Per cominciare, chi sono i Desartimia? Come vi siete conosciuti e come nasce l’idea del nome?
Il gruppo si è formato attraverso la collaborazione di due giovani realtà musicali del territorio marchigiano-romagnolo: da una parte Anna Ghetti e dall'altra gli Aritmia Percussion trio. Ci siamo conosciuti per caso al Premio Gianni Ravera, ci siamo subito trovati in sintonia e non abbiamo mai smesso di suonare insieme.. insomma, è stato "amore a prima vista"!
Con il tempo abbiamo deciso di aggiungere altri 2 elementi e attualmente siamo in 6.
Il nome "Desaritmia" è una doppia negazione: abbiamo l'"aritmia", che è un'alterazione del ritmo, e il "Des" che ne smentisce il significato.
Dunque, il nostro nome sta a significare che andiamo a tempo.. almeno speriamo (ride, ndr.)
“Bastardo” è il vostro ultimo singolo e parla di una rinascita. Potremmo pensare ad un parallelismo con la situazione attuale?
Certamente. "Bastardo" è un brano che vuole parlare di qualsiasi tipo di rinascita e speriamo che abbia portato un po' di speranza a tutti quelli che l'hanno ascoltata!
Nel brano si fondono sonorità retrò a sfumature contemporanee, in generale, come vivete il dualismo tra presente e passato?
Il dualismo musicale è dovuto dal fatto che amiamo tutti generi e stili diversi. Abbiamo chi ascolta jazz, chi pop, chi musica classica ecc. e cerchiamo di sperimentare tutte queste tipologie di influenze nei nostri pezzi.
Avete calcato numerosi palchi di spicco nella scena della musica indipendente come il Gulliver Rock, il Tour Music Fest e Sanremo Rock. C’è un palco che portate nel cuore o qualche aneddoto a cui siete particolarmente legati come band?
Il concerto più bello ed emozionante che abbiamo fatto è stato senza dubbio quello al MusicaW Festival in Toscana un paio di anni fa. Era uno dei nostri primi concerti grossi: l'atmosfera era magica e la gente giusta.. non saremmo mai voluti scendere da quel palco! Ad un certo punto eravamo talmente pigliati bene che abbiamo cominciato a lanciare le nostre magliette al pubblico!
Il singolo “Bastardo” è uscito a marzo, in piena pandemia. La sua produzione è avvenuta prima o durante il lockdown? Se prima, avete prodotto qualcosa “a distanza” successivamente? Se durante, com’è stato produrre con le restrizioni?
La produzione del nostro ultimo singolo "Bastardo" è avvenuta prima del lockdown. Durante quel periodo non abbiamo prodotto nulla a distanza perchè siamo talmente abituati a suonare insieme che ci sembrava troppo strano fare la nostra musica ognuno nella propria cameretta!
Nel panorama italiano, c’è un artista o una band con cui vi piacerebbe collaborare? Liberi di sognare in grande.
Un artista italiano con cui ci piacerebbe collaborare è senza alcun dubbio Roy Paci. Non è un nome "molto mainstream" ma ci piace particolarmente il genere che suona ed è un grandissimo musicista!
Potete farci qualche spoiler sui progetti futuri? C’è un album che bolle in pentola?
Prossimamente uscirà il nostro primo disco e alcuni singoli prima. Non vediamo l'ora di farvelo ascoltare e speriamo che questa storia del covid migliori, così da essere tutti più sereni e portare in giro il nostro "primo figlio" (ride, ndr.)
Per concludere, una domanda di rito: qual è l’augurio che fate a voi stessi e alla vostra musica?
L'augurio che facciamo a noi stessi è di non perdere mai l'amore e la voglia di fare quello che facciamo (anche se è improbabile!!).
Speriamo anche, come dicevo poco fa, che la situazione generale migliori perchè abbiamo tutti bisogno di tornare a suonare ed andare a sentire concerti
Nel ringraziarvi per essere stati con noi, vi facciamo un grande e sentito in bocca al lupo.
Simona Valentini
Arianna D'Ambrogio