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Filippo Cattaneo Ponzoni: cerca sempre "La tua Alternativa"


Filippo Cattaneo Ponzoni
Filippo Cattaneo Ponzoni

Venerdì 6 novembre uscirà “La Tua Alternativa”, il primo EP solista di Filippo Cattaneo Ponzoni, chitarrista e compositore bergamasco classe '99.

Dopo varie esperienze musicali nel 2017 partecipa al rinomato Rocce Rosse Blues Festival di Arbatax, Sardegna, come più giovane artista nella storia del Festival.

Da febbraio 2018 è il chitarrista di Ghemon e nello stesso anno intraprende un progetto musicale da solista.

"Season", il suo primo singolo, esce a marzo 2019 e a settembre dello stesso anno partecipa al Moleto Music Festival.

A Gennaio del 2020 si è esibito sul palco di Germi, noto locale milanese fondato da Manuel Agnelli, Rodrigo D'Erasmo, Francesca Risi e Gianluca Segale presentando in anteprima il suo primo EP "La Tua Alternativa".

Dopo l’interruzione dei live a causa dell’emergenza Covid, Filippo è tornato a esibirsi in tournée con Ghemon e a settembre si è esibito al Filagosto Festival con il suo progetto.

Venerdì 6 Novembre uscirà “La Tua Alternativa EP”.

Nell'attesa abbiamo scambiato con lui due chiacchiere per permettervi di conoscerlo meglio.

Continuate a leggere per scoprire cosa ci ha raccontato e per qualche piccolo Spoiler sul nuovo progetto.


Ciao Filippo e benvenuto su Qb Musica! Per prima cosa, ti va di raccontarci un po’ chi è Filippo?

Ciao Flavia e a tutte le amiche e amici di Qb Musica, grazie!

Mi chiamo Filippo Cattaneo Ponzoni, ho vent’anni, sono un cantante, chitarrista e cantautore di Bergamo. Ho iniziato a suonare la chitarra elettrica all’età di undici anni e quasi subito ho capito che avrei voluto fare musica nella mia vita. Nel 2017 ho partecipato al Rocce Rosse Blues Festival di Arbatax, Sardegna, come artista più giovane nella storia di questo Festival. In questa rassegna negli anni hanno suonato artisti come Eric Clapton, B.B. King, David Bowie e molti altri.

A Febbraio 2018 ho iniziato la mia collaborazione con Ghemon e un anno dopo, in parallelo, ho intrapreso il mio progetto solista. Ho iniziato a sentire l’esigenza di scrivere canzoni poco più di un anno fa.

A Gennaio 2020 mi sono esibito sul palco di Germi, locale milanese fondato da Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo, Francesca Risi e Gianluca Segale.

Durante questo concerto ho presentato in anteprima il mio primo EP “La Tua Alternativa”, la settimana seguente sono entrato in studio a registrare le canzoni.


Come e quando è nata la tua passione per la musica? Oltre a suonare la chitarra, elemento protagonista di questo Ep, hai anche seguito delle lezioni di canto?

In casa ho respirato fin da piccolo aria di musica anche grazie a mio padre che, oltre ad essere un grande appassionato, ha fatto per parecchi anni il Dj in radio.

Nel 2011 ho iniziato a suonare la chitarra e fin da subito ho capito che non avrei voluto fare altro nella vita.

Studio canto da un paio d’anni con Maria Beatrice Sinigaglia e sto studiando tutto’ora. Anche con la chitarra sto continuando a studiare. Uno degli aspetti più significativi e belli della musica, valido anche nella vita, è di continuare a scoprire e migliorarsi, non ci si può mai sentire arrivati, siamo sempre studenti.


Da qualche anno sei il chitarrista di Ghemon. Com'è lavorare con un artista del suo calibro?

Suonare con Ghemon è davvero un’esperienza incredibile, ho la fortuna di suonare canzoni che mi piacciono molto e sono cresciuto tanto da quando suono con lui. Grazie a lui ho avuto l’onore di calcare alcuni tra i palchi più importanti d’Italia, tra tutti cito L’Arena di Verona per “Heroes” a Settembre 2020 e il Primo Maggio di Roma del 2019.

Oltre ad essermi esibito con Ghemon negli ultimi tre tour ho registrato in studio “Criminale Emozionale”, “Rose Viola”, brano con cui ha partecipato a Sanremo nel 2019 e alcune canzoni del suo ultimo disco “Scritto Nelle Stelle”.

A tal proposito, l’esperienza maturata nei suoi live cosa ti ha insegnato e in cosa ti ha aiutato?

Ammiro molto il suo approccio alla musica e questo è stato per me fonte di grande insegnamento. È un’artista che ama curare in ogni dettaglio anche il live e sicuramente è un aspetto importante che ha trasmesso anche a me. Da quando ho iniziato a suonare con lui sono maturato molto sia come musicista che come persona.

Venerdì 6 Novembre uscirà il tuo Ep “La tua alternativa”, come mai hai deciso di inserire in apertura una overture?

L’overture del disco è nata prima come intro del mio live. Un giorno ero a casa di Fabio Brignone e abbiamo iniziato a sperimentare, mi piaceva l’idea che dal vivo ci fosse un collegamento con “La Tua Alternativa”, canzone con cui aprivo i miei concerti e che dà il titolo a questo progetto.

La decisione di inserirla come apertura dell’EP è stata abbastanza all’ultimo minuto. Circa un mese fa ho registrato delle chitarre sopra questo brano e ho pensato “perché non aprire così anche l’EP?”.

Vedo questo mio primo lavoro come un viaggio tra canzoni che hanno tematiche e sonorità diverse l’una dall’altra e penso sia una bella apertura, è un pò come trasmettere all’ascoltatore “Sta per succedere qualcosa, tra pochissimo si parte”.

Il singolo che prende il nome dal titolo dell'Ep, suggerisce uno scenario che comprende momenti di attesa e decisioni nette. Qual è il messaggio che vorresti fare arrivare a chi ti ascolta attraverso questa canzone?

Questa canzone parla di un isolamento interiore che permette, per un attimo, di distaccarci da quello che accade attorno a noi. Ci troviamo spesso a pensare ai problemi che ci circondano e che non lasciano modo di vedere altro.

Quello che vorrei trasmettere a chi ascolta questa canzone è di non smettere mai di credere che si possa trovare una soluzione liberandosi dalle “energie negative che tediano l’anima”. Penso si possa trovare sempre la propria alternativa, magari non subito, a volte richiede tempo e non è così semplice, altre volte invece basta alzare lo sguardo e si trova davanti a noi.

Quanto conta per te scrivere e comporre le tue canzoni in maniera del tutto autonoma? Da che cosa in particolare prendi ispirazione nella fase creativa?

Per me è fondamentale. Quasi sempre arriva prima la musica delle parole, è l’idea musicale che mi suggerisce di cosa parlare nella canzone. Quando scrivo e compongo quello che cerco di fare è di trovare il punto di fusione tra musica e parole.

Se la musica inizia a suonare come le parole allora penso di essere sulla buona strada ma fino a quel momento devi saper aspettare, non è semplice all’inizio e magari può non suonare bene ma devi continuare, poi arrivo ad un certo punto in cui penso “ok, ho qualcosa” e continuo ad insistere. Solitamente parto dalla chitarra, da un riff o da un giro di accordi, poi provo a costruire una melodia anche con parole che non per forza hanno un senso e pian piano l’idea di partenza inizia a colorarsi. È un lavoro di attesa.


A quali influenze musicali “devi”il tuo percorso artistico?

Sicuramente devo tantissimo alla musica Blues. I grandi artisti e chitarristi come Eric Clapton, Jimi Hendrix, Stevie Ray Vaughan, B.B. King, Mark Knopfler, Gary Clark Jr., John Mayer e tanti altri che continuano ad ispirarmi provengono da lì. Non posso però non citare John Frusciante, uno dei motivi per cui ho iniziato a suonare la chitarra. Poi chiaramente amo la musica Pop e Rock, Bruce Springsteen per me è un maestro e la dimostrazione di questo è che la sua musica e le sue parole sono senza tempo e sono passate di generazione in generazione. In Italia Lucio Battisti, Pino Daniele e Lucio Dalla sono gli artisti che ascolto maggiormente a cui “devo” tantissimo.


Nel brano “Chi sei” canti “È questione di attimi, non si può tornare indietro”.

Credi nel destino o ritieni che ci siano altri attimi in cui ciascuno di noi è capace di poter scegliere per sé stesso?

Io credo che tutti noi abbiamo un destino creato però dalle nostre azioni quotidiane. Dove saremo tra dieci anni dipenderà anche dalle scelte che facciamo oggi, quindi penso che il destino non sia scritto e immodificabile, penso si possa cambiare, magari non nell’immediato bensì a lungo termine. Sono quei piccoli “attimi” che sommati nel tempo ci portano ad essere ciò che siamo. Poi esiste il “caso” ma lì è un altro discorso.


Per concludere.. qual è l’augurio che fai a te e alla tua musica?

Spero di tornare a suonare dal vivo il prima possibile, chiaramente in sicurezza. Nel frattempo sto già lavorando a nuove canzoni e non vedo l’ora di entrare di nuovo in studio. L’augurio che faccio alla mia musica è che possa parlare al cuore e alle emozioni delle persone che la ascoltano.

Nel consigliare ai nostri appassionati lettori l’ascolto, ti ringraziamo di essere stato con noi e.. In bocca al lupo!

Grazie di cuore a voi, è stato un grande piacere. Viva il lupo!




Simona Valentini

Arianno D'Amrogio

Flavia Paoli

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