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Glu: l'EP di debutto di Guidoboni




glu, parola onomatopea che può racchiudere molteplici significati, ma che per Guidoboni significa una cosa: il titolo del suo EP d'esordio, disponibile dal 16 giugno 2023 (per ascoltarlo clicca al seguente link! https://open.spotify.com/album/5o5933aYBBcFu1fT5tQ8Lc?si=GY0JW_1yQOi9j5QCO01GTA)

Per non rischiare di fare spoiler per l'intervista in cui l'artista ha raccontato molte cose interessanti, mi limiterò a dire che il disco è stato anticipato dal singolo NIENTE PARADISO ed al suo interno contiene la focus track A CASA DEI MIEI.

Mentre ascolti glu, scorri giù e leggi cosa ci ha raccontato Guidoboni.


Ciao Filippo, benvenuto su QBMUSICA! Innanzitutto, come stai? Come procede la tua estate?

Ciao QBMUSICA! Procede bene con i suoi alti e bassi. Sono totalmente immerso nella scrittura di nuovi brani.


Siamo qui per parlare del tuo disco "Glu" uscito il 16 giugno scorso. Raccontaci qualcosa a riguardo. Mi piacerebbe sapere anche qual è stata l'ispirazione per la copertina e il perché del titolo che hai utilizzato.

glu” è nato a Palermo a Marzo 2023 mentre ero in una pausa tra un live e l’altro. Io e il produttore dei brani che trovate all’interno, Mattia Mari (L’Avvocato dei Santi, Belladonna, Giuda), ci siamo messi a fantasticare sul come confezionare questi brani. Abbiamo pensato entrambi che l’idea più coerente e carina fosse d’intitolarlo “glu” perché i brani rappresentano alla fine un piccolo sorso di qualcosa, un piccolo inizio. “glu” è ciò che sono, sono stato e che in qualche modo sempre sarò. È un invito. Ti apro le porte del mio cuore. Poi sta a te cosa vuoi farci o vederci o interpretare.


"A casa dei miei" introduce questo EP. È un pezzo che con malinconia ricorda il passato e le abitudini familiari. Ti faccio i complimenti a riguardo. Questo brano mi è entrato in testa da subito facendomi ricordare un grande successo di Lucio Dalla (uno dei miei artisti preferiti). Come è nata questa canzone?

Vivo a Verona ormai da 6 anni. Casa dei miei ogni tanto mi manca. Ma non ci riesco a stare più di tanto. Amo la solitudine. Il mio essere un po’ orso. Questa canzone nasce dalla necessità di “liberarmi” dalla nostalgia di casa ma allo stesso tempo di ricordare il posto da cui vengo. Sono partito da una bozza di un pensiero che avevo scritto anni fa e una sera tornato da un concerto ho iniziato a buttarla giù meglio e non sono andato a letto finché non fosse finita. La citazione a Dalla non è voluta. Non riesco più ad affezionarmi ad un artista in particolare. Io ascolto, assorbo, rubo, lo faccio mio e poi lo rigetto.


"Niente paradiso per quelli come te" canti nella terza traccia "Niente Paradiso". Spesso il concetto di paradiso è associato al bene opposto all'inferno (il male). Tu che ne pensi? Qual è il messaggio che volevi trasmettere con questo brano? Confesso che non c’è niente di religioso in questa canzone però ci sei andata vicino. Spesso mi dicono che sembra che io voglia giudicare con le mie canzoni ma in realtà questa è una lettera che ho scritto per un amico. Eravamo tutti e due annebbiati dalle nostre cose, dai nostri problemi e debolezze. Entrambi non riuscivamo o forse non volevamo trovare una certa serenità (il paradiso per intenderci). Questa canzone è un invito a porsi qualche domanda in quei momenti dove tutto sembra che ci sia già detto detto tutto. L’ho scritta per lui, per me, perché era l’unico modo con i miei modi per fargli capire che ero sparito anche io per le stesse identiche cose.


In un'epoca in cui le canzoni diventano sempre più brevi anche la tua scelta di pubblicare un ep risponde a questa tendenza o ci sono altri motivi che ti hanno spinto ad optare per questa strada?

Dovevo chiudere un cerchio durato troppo a lungo. Sono brani che ho scritto in 2 anni. Sono pochi e non bastavano per fare un album (a quello ci sto pensando ora). Io poi ho bisogno di mettermi delle tappe per lavorare bene. Ora infatti sono concentrato sui nuovi brani. Quali sono le tue maggiori ispirazioni musicali? Conta che vengo dalla musica blues, dal folk, dal country e dal rock. Sono cresciuto con pane acqua e Bruce Springsteen. Sono stato un bassista per 15 anni. Per me ogni cosa che mi fa prendere una penna in mano e il registratore dello smartphone mi è di ispirazione.


L' Emilia Romagna è una terra molto generosa in campo musicale. Tu che rapporto hai con le tue radici?

Complicata. Amore e odio. Sono cresciuto in un paesino piccolo a 15 minuti da Ferrara. A parte le scuole medie ho passato 25 anni della mia vita li tra le prime band, i primi baci, le prime delusioni, le superiori e l’università e tante altre cose. Tra l’altro non vengo neanche identificato come ferrarese o musicista appartenente a quella regione perché sono anni che non faccio appunto più parte di quella scena musicale. Mi fa ridere come a volte fermano i miei genitori chiedendo se suono ancora quando la maggior parte di loro hanno i social e lo vedono. Mi fa ridere come una volta dovevo aprire ad un artista di Verona ma a Ferrara però, vivendo da anni a Verona, non potevano esibirsi due artisti proveniente dalla stessa città, quindi sono stato spostato per fortuna di un mese dopo senza perdere niente. Però è questo il concetto. Dove stanno le radici? Per tanto tempo mi sono sentito escluso ma questo mi ha fatto capire che dovevo lavorare ancora di più per emergere e per farmi conoscere. E fidatevi, molte volte non basta neanche quello. Quando si parla di carriera musicale, città come Milano, Roma e perfino Palermo sembrano offrirti un'energia e una comunità musicale che non si può trovare altrove. Ho scelto di spostarmi a Verona perché, in quel momento, lavoravo molto sul Lago di Garda. Sono tante le volte dove penso seriamente di trasferirmi in una di queste città ma poi ho pensato che non è tutto oro quello che luccica e Verona in fondo è una perfetta crocevia di interessanti situazioni. Come cantautore, ho bisogno di essere circondato da persone che condividono la mia passione e che mi ispirano a migliorare costantemente. Ho iniziato a suonare come forma di sfida verso me stesso poi è diventata subito divertimento e posso ritenermi fortunato perché ho avuto sempre il supporto della famiglia, essenziale per superare le difficoltà. Essere lontani dalle grandi scene può essere una sfida per un musicista, ma può anche essere un'opportunità per sviluppare la propria creatività e determinazione.


Ci saranno appuntamenti live prossimamente dove il tuo pubblico potrà ascoltarti dal vivo?

Quest’anno mi sono tolto qualche sassolino in aperture in posti veramente belli (il Monk di Roma e i Candelai di Palermo). Per ora non ho programmi. Come ho detto prima sono impegnato mentalmente nella scrittura di nuovi brani.


Quali sono i tuoi prossimi progetti? Cosa possiamo aspettarci dal futuro di GUIDOBONI?

I miei prossimi progetti sono i live con la band, l’uscita del primo album, la serenità e il convivere con i propri fantasmi perché non tutte possono diventare canzone e soprattutto non tutte le canzoni possono guarire.


Domanda di rito di Qbmusica: un augurio per te stesso e per la tua musica.

Guarda avanti, guarda indietro, fatti del male e scrivi tutto e tanto. Non pensare al peso delle parole. Non adesso. A questo poi ci pensiamo!

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