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Pierdavide Carone: se Lucio fosse vivo, gli chiederei che ne pensa di “CASA”


Venerdì 28 maggio è uscito Casa il nuovo disco di Pierdavide Carone che torna con un nuovo lavoro a nove anni di distanza dal precedente “Nanì e altri racconti”.

Anticipato dal singolo "Buonanotte", pubblicato ad aprile, “Casa” è il suo quarto disco, contiene dieci canzoni ed è stato prodotto da Marco Barusso e Pierdavide, ad eccezione di tre brani prodotti da Federico Nardelli e Giordano Colombo.

Il nuovo album racconta un percorso di crescita personale e artistica e racchiude il lavoro del cantautore degli ultimi tre anni; anni in cui Pierdavide è tornato a scrivere, è stato costretto a fermarsi per problemi di salute ed è poi finalmente rientrato in studio per terminare le registrazioni appena le condizioni lo hanno reso possibile.

Nel disco sono infatti presenti “Caramelle feat Dear Jack, brano in cui il cantautore affronta con coraggio il drammatico tema della pedofilia e “Forza e coraggio!, canzone uscita lo scorso anno, un inno alla resilienza che nasce dall'urgenza del parlare di un momento di difficoltà che ha segnato la sua vita.


Ciao Pierdavide e benvenuto su qbmusica. Siamo felici di averti con noi in occasione dell’uscita del tuo nuovo disco ‘CASA”.

Innanzitutto, come stai? Quali sono le prime sensazioni che stai vivendo in questo momento di atteso ritorno?

Ciao! Io sto bene, e le sensazioni sono positive, un’attesa così lunga poteva essere ingiustificata se la percezione del disco non fosse stata buona, e invece mi sembra che da parte del pubblico le abbia addirittura superate.


Il disco vede diverse produzioni. Tre brani portano le “firme” di due importanti produttori come Federico Nardelli e Giordano Colombo.

Com’è nata questa collaborazione? Quanto sei soddisfatto del lavoro finale?

La collaborazione è nata inizialmente per “Caramelle”, incisa coi Dear Jack, dopodiché si è protratta anche con “non m’importa niente” e “buonanotte”, entrambe scritte con Lorenzo Cantarini e di cui la prima vede alla sezione ritmica altri due membri dei Dear Jack, Alessandro Presti e Riccardo Ruiu.


Veniamo ora al titolo del disco e alla descrizione che ne hai voluto dare. Mi è piaciuta molto la sua concezione ‘multiforme’.

Quanto hanno influito i cambiamenti personali nel tuo percorso artistico e soprattutto nella tua scrittura?

I cambiamenti personali influiscono sempre, specie se scrivi un disco molto intimo come “Casa”.

Riagganciandomi al concetto precedente, in cosa ti senti cambiato rispetto al passato e alla tua primissima esperienza vissuta ad “Amici”?

Sono passati 12 anni da quando sono entrato ad Amici, se non fossi cambiato, o meglio, maturato, almeno un pochino, sarei un po’ dissociato, ma questo credo valga per tutti nella vita, Amici o non Amici, in 12 anni chiunque si evolve, e se non succede c’è sicuramente qualcosa che non va.


La mia impressione è che il Covid e il ‘confinamento’ in casa abbia influenzato il mondo della musica e forse anche l’esigenza o meno di comunicare qualcosa agli altri. Qual è la tua opinione in merito?

Mah, secondo me ha solo cambiato il modo e i mezzi di far emergere il proprio ego. Prima di avere l’esigenza di comunicare, bisognerebbe capire se effettivamente si ha qualcosa da comunicare.


In “Forza e coraggio”, che hai dedicato proprio ai medici e a tutti gli operatori sanitari impegnati nella lotta contro il Covid-19, canti “Chi non inciampa mai non è mai saggio”. È una consapevolezza che hai maturato dentro di te recentemente o hai sempre ritenuto che serva anche cadere per rialzarsi più forti di prima?

Di sicuro la mia esperienza personale mi ha insegnato questo, ma credo che in generale uno dovrebbe tenerlo sempre a mente.


“Prima di addormentarti” è una traccia “enigmatica”. Mi ha colpito il frammento in cui si parla di un bilancio tra vita e morte. Come spiegheresti ad un bambino questi due concetti agli antipodi ma strettamente legati?

Io credo che un bambino dovrebbe scoprire da solo i concetti di vita o di morte, spiegargliela, specie se in un momento non strettamente necessario, forse rischierebbe di traumatizzare inutilmente il bambino. Poi è chiaro che se il bambino perde precocemente un affetto caro, va accompagnato attraverso il lutto e il dolore.


Finalmente sembra che il settore dei lavoratori dello spettacolo stia riprendendo fiato dopo la gravissima crisi causata dalla pandemia. Recentemente hai avuto modo di esibirti dal vivo, anche per presentare il disco. Cosa hai provato a tornare sul palcoscenico? Ci saranno nuove occasioni estive per ascoltarti dal vivo?

È stato molto bello tornare sul palco, anche se ora vorrei uscire dallo streaming e tornare sui palchi reali, con gente di fronte a battere le mani e a cantare le canzoni, e già ci sono un paio di appuntamenti certi a giugno, il 10 giugno suonerò “Buonanotte” sul tetto dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, mentre il 19 terrò un concerto unplugged all’auditorium Fonato di Thiene in occasione dell’annuale festival di musica, arte e cultura che si tiene nella cittadina vicentina, sperando poi che si aggiungano altri appuntamenti nel corso dell’estate.


Una domanda un po’ “provocatoria” che propongo spesso anche a giovanissimi cantautori. Quanto è difficile per chi fa questo mestiere essere veritiero e coerente a sé stesso senza “rincorrere” ad ogni costo le classifiche o scendere a compromessi?

Per me è semplicissimo, dato che è ciò che ho fatto, che faccio e che sempre farò, e credo che i miei dischi già rispondano per me.


Il disco si lascia ascoltare davvero con piacere (e conferma, a mio avviso, il tuo spessore cantautorale). Non avendo altre domande specifiche riguardo i brani del disco e volendo che siano poi i lettori ad incuriosirsi e ad ascoltare l’album con attenzione, vorrei parlare ora di due importanti collaborazioni che ti hanno visto protagonista negli ultimi anni.

“Caramelle” è un brano che affronta il tema della pedofilia. L’hai definita, giustamente, una canzone d’odio. Oltre al rapporto umano che ti lega ai Dear Jack, come mai hai scelto la band per affrontare un tema molto diverso da quelli dei loro precedenti album?

Credo che proprio per via del fatto che loro avessero trattato principalmente temi giovanili, e che la canzone, nonostante fosse una canzone impegnata, trattava un impegno rivolto ai giovani, protagonisti loro malgrado della violenza cantata in “Caramelle”, i Dear Jack fossero la band giusta con la quale affrontare questa canzone.


Nel 2012 hai calcato il palco di Sanremo affiancato e diretto dal grande Lucio Dalla. Recentemente, ospite in un daytime dell’ultima edizione di amici, hai raccontato ai ragazzi questa collaborazione così speciale. Qual è l’insegnamento più grande e prezioso che Lucio ti ha lasciato in eredità? Se potessi parlargli ora, c’è qualcosa che vorresti dirgli?

Lucio mi ha lasciato in eredità una consapevolezza di ciò che sono in grado di fare con la musica, che prima non avevo del tutto a fuoco e che ho rischiato di perdere con la sua morte. Se fosse vivo, gli chiederei che ne pensa di “Casa”.


Pensando al prossimo futuro, c’è qualche artista italiano che ammiri particolarmente e con cui ti piacerebbe magari collaborare?

Mi piace Achille Lauro, lo trovo diverso e ambizioso.


Per concludere questa chiacchierata, noi di qbmusica siamo soliti porre una domanda di rito: qual è l’augurio che fai a te stesso e alla tua musica?

A me stesso auguro di continuare ad amare ciò che faccio perché è ciò che sono, mentre alla musica auguro di ritrovare la strada, anche se forse questo consiglio va dato più alla discografia che alla musica.


Grazie di cuore Pierdavide per essere stato con noi. Un sincero in bocca al lupo per tutto da parte nostra!

BIOGRAFIA:

Pierdavide Carone, classe 1988, viene alla ribalta classificandosi terzo alla nona edizione di Amici dove vince il premio della critica.

Firma il brano “Per tutte le volte che…” con cui Valerio Scanu vince il Festival di Sanremo nel 2010.

Il primo album di Pierdavide, “Una canzone pop” (2010), è un successo e viene certificato multiplatino. “Di Notte”, primo singolo estratto dal disco, conquista invece il Disco D’Oro.

Seguono gli album “Distrattamente” e “Nanì e altri racconti”, quest’ultimo presentato a Sanremo nel 2012 quando Carone partecipa al Festival con Lucio Dalla con il brano “Nanì”.

A dicembre 2018 pubblica “Caramelle” con i Dear Jack, in cui il cantautore affronta con coraggio il drammatico tema della pedofilia, dipingendo, con la consueta efficacia dei suoi versi densi di parole, due situazioni assimilabili di violenza.

Nel 2020 scrive “Forza e coraggio!”, un inno alla resilienza che nasce dall'urgenza del cantautore di parlare di un momento di difficoltà che ha segnato la sua vita.

L'invito alla ripartenza è un messaggio che lancia a se stesso e al Paese intero, ferito dalla profonda crisi sanitaria, sociale ed economica.

Il 28 maggio esce il suo nuovo disco “Casa” anticipato dal singolo Buonanotte.


Flavia Paoli

Simona Valentini

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