roadelli: Baby Don't Dry e il sogno di fare musica per sempre
- Arianna
- 13 giu
- Tempo di lettura: 4 min

roadelli, al secolo Fabio Rodelli, classe 2001, esce oggi 13 giugno con il singolo "Baby Don't Dry"; il brano segue "Prima di andare a dormire".
Le sonorità pop, legate ad una scrittura contemporanea lo rendono un artista che può trovarsi a suo agio nel contesto musicale odierno.
Si tratta di un brano estremamente orecchiabile, che affronta tematiche capaci di catturare l'attenzione di giovani e giovanissimi, che gran parte delle volte faticano a sentirsi compresi dal mondo e al passo con una società sempre più esigenze e veloce, ma liquida.
roadelli ci ricorda che è concesso sbagliare e creare il proprio percorso anche se non conforme agli standard imposti.
L'artista nell'intervista che segue ha parlato a ruota libera del suo presente artistico, come anche del suo passato e delle speranze che ripone nel futuro.
“Baby Don’t Dry” segue “Prima di andare a dormire”. C’è un filo di unione tra i due brani oppure sono separati e distanti?
"Prima di andare a dormire" è stato il primo singolo dopo un anno di stop, l'uscita è stata per ripartire. Con il progetto di uscita di un EP stiamo valutando se includerlo. Sono due brani diversi e che non hanno un collegamento chissà quanto studiato.
Il titolo ha un rimando internazionale. Come mai questa scelta?
Nel testo ho incluso un po' di anglicismi e citazioni, ho ripreso anche una frase del film "A star is born" con Lady Gaga e Bradley Cooper, nello special dico "Arizona skies burning in your eyes". Utilizzare il titolo in inglese mi sembrava un modo per racchiudere le immagini utilizzate nel testo.
La copertina del brano è particolare, vuoi parlarmene?
La copertina è nata perché nel ritornello c'è una frase "sei quasi vecchia, c'hai vent'anni e non hai fatto mai l'amore", che racchiude l'essere in ritardo in generale nella vita e in quelle cose che nella normalità si dovrebbero raggiungere a vent'anni e che non tutti riescono a raggiungere secondo queste tempistiche, ad esempio l'università, trovare un lavoro, una fidanzata o un fidanzato.
Ho scelto mia nonna come protagonista della copertina; è una donna che purtroppo ha perso il marito da giovane, se l'è sempre cavata da sola, è sempre stata una donna molto indipendente. Lei mi ha trasmesso la teoria secondo cui non c'è un'età per fare le cose e che anche in vecchiaia puoi risultare giovane. Ho pensato fosse la figura giusta per rappresentare la frase compresa nel ritornello, che è la morale della canzone.

Classe 2001. Ti rivolgi prettamente alla fascia d’età che ti include oppure c’è una comprensione multi generazionale nella tua arte?
Io spero in generale di coinvolgere un pubblico multi generazionale, però nelle mie canzoni ci sono dei concetti che sono più vicini ai ragazzi della mia età.
La canzone appartiene all’indie pop. Ti ispiri a qualcuno di relativo a quel genere?
Quando è uscito l'indie italiano ero al liceo e mi ha subito affascinato. Non ero appassionatissimo di musica, all'inizio del liceo non la ascoltano neanche più. L'indie italiano mi ha fatto riavvicinare alla musica, ma ho anche riferimenti esteri come i The 1975. Comunque, non ho un riferimento specifico.
In generale, quindi, la tua arte è nata molto spontaneamente
Ho iniziato a scrivere nel corso dell'ultimo anno di liceo. Dopo la maturità ho iniziato a scrivere canzoni perchè ho passato anni altalenanti tra accenni di depressione e momenti di felicità. Sono arrivato ad un punto in cui scrivere cose era una necessità.
Lo step artistico che ti affascina di più è la scrittura?
Sì, insieme alla costruzione delle melodie. La parte strumentiale la sto ancora studiando un po', ultimamente mi sta affascinando sempre di più.
Leggo che il tuo intento nel brano è far capire che dare troppo peso alle parole degli altri non è mai un bene; quanto peso dai tu al giudizio degli altri e quanto invece riesci a fartelo scivolare addosso?
Ho sempre riflettuto tanto sulle parole degli altri, ma ultimamente sto cercando di seguire più l'istinto. Sulle critiche ragiono sempre molto, ma ad un certo punto bisogna fidarsi di se stessi. Non sempre gli altri hanno ragione, magari notano cose che non sono completamente sbagliate, ma bisogna comunque fidarsi molto di se stessi.
Parli di prime volte nel brano. Quale vorresti fosse la tua prossima prima volta?
Vorrei fosse su qualche palco importante. Qualche giorno fa sono stato al Circo Massimo per il concerto di Gazzelle (ndr. il 7 giugno 2025), per ora è un'ambizione grande però chissà...
So che hai partecipato ad Area Sanremo 2023, come descriveresti l'esperienza?
L'esperienza è stata molto bella, ho conosciuto diversi artisti e ho cantato davanti alla commissione artistica che comprendeva Amadeus, il quale mi ha dato anche qualche consiglio. Essere arrivato tra i primi venti vincitori è una bella soddisfazione. Non sono arrivato a Sanremo Giovani, ma è stata una bellissima esperienza.
Cosa bolle in pentola? Hai altri progetti in uscita?
Sto lavorando ad un EP, che comprenderà cinque o sei tracce, qualche canzone è già pronta e stiamo programmando l'uscita.
Per concludere, la nostra domanda di rito: qual è l’augurio che fai a te stesso e alla tua musica?
A me stesso auguro di trovare sempre la passione nel fare le cose, anche nei momenti di difficoltà e capire continuamente qual è il motivo per cui faccio musica, ossia la passione che ho per la stessa. Il mio sogno è di fare musica per sempre.
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