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Tancredi: una storia per uscire dalle mura di casa

Venerdì 4 settembre è uscito “BELLA”, il nuovo singolo dell’artista milanese Tancredi.
Tancredi, classe 2001, nasce e cresce a Milano, in quella “Porta Romana bella”, confine tra il centro di Milano e la periferia. Durante il liceo inizia a rifugiarsi nelle scrivere testi che successivamente incontrano la musica dando vita alle battle, ai primi riconoscimenti, ai contest e reingresso nell'ambiente hip hop milanese. A giugno 2020 pubblica il songolo "Alba" che segna l'inizio della collaborazione con Pulp Music.
Noi di QBMusica lo abbiamo intervistato per voi, continuate a leggere per scoprire cosa ci ha raccontato.
Per cominciare, chi è Tancredi? Parlaci un po’ di te.
Sono un ragazzo di 19 anni che vuole portare qualcosa di nuovo che manca nel panorama musicale italiano attuale.
“Bella” è stata composta durante il lockdown, è una canzone che sembra uscire fuori dalle mura casalinghe mentre vi eravamo chiusi. In situazioni come quella che abbiamo vissuto, quanto è importante avere una valvola di sfogo come la musica?
Fare musica è stata l’unica cosa che non mi ha fatto pesare così tanto questa situazione, io ogni giorno mi alzavo, mi allenavo per due orette e poi facevo musica fino a sera e così tutti i giorni. Non provavo quella sensazione di voler a tutti i costi che finisse il lockdown, perché avere così tanto tempo da dedicare a me e alla mia musica mi ha fatto crescere molto.
Cosa ti ha spinto a intraprendere il percorso nel mondo della musica? C’è stato un evento o un artista che ti ha fatto capire che questa è la tua strada?
E’ stata la scelta più ovvia e naturale che potessi prendere, visto che è l’unica cosa che mi andava realmente di fare.
La tua musica richiama in alcuni aspetti l’underground d’oltreoceano, quali sono i tuoi modelli di riferimento in questo senso?
Io ultimamente mi sto ispirando molto a Frank Ocean per quanto riguarda la parte strumentale che mi ha sempre affascinato, mentre per il mood e lo stile mi sto avvicinando molto a quello di Anderson Paak e Bruno Mars.
Per concludere, una domanda di rito: qual è l’augurio che fai a te e alla tua musica?
Spero di riuscire a rinnovarmi sempre.
Simona Valentini
Arianna D'Ambrogio