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VENERE: la perfezione imperfetta in UNIVERSO





Se ci si riflette, esattamente come l’Universo in cui siamo immersi è pieno di tante particelle e di pianeti, anche l’essere umano lo è: tra emozioni, sottoinsiemi di sensazioni, particelle di impressioni. L’immersione in pianeti emotivi è quel che ci propone Venere con la sua musica, uno spazio artistico a cui ha dato voce questa giovane cantautrice nel suo EP dal titolo Universo (Honiro Label).


Questo progetto discografico è stato anticipato dalla pubblicazione di “Universo”, title track, “A modo mio” e “Desideri”.


La tracklist di “Universo”:

1. Universo

2. A modo mio

3. Desideri

4. Davanti Agli Occhi

5. Pay And Love


Non penso sia necessario svelare altro, ma lascio che siano le parole della stessa Venere a raccontare il suo progetto, perché la felicità nella sua voce quando parla della sua musica diventa quasi palpabile, l’artista riesce a far incuriosire anche solo raccontando a parole quello che della sua vita è racchiuso in un album. Tra aneddoti del passato, sensazioni personali e piccoli spoiler su quel che sarà il futuro, immergetevi nei discorsi di Venere, come ho fatto io.


La domanda che sorge spontanea iniziando a conoscerti è: da cosa nasce questo legame con l’universo?


A me appassionano sin da piccolissima l’universo e l’astronomia. È qualcosa che affascina, qualcosa di cui non sappiamo, perché il mistero/ il non conosciuto affascina sempre. Il mio progetto artistico ha più un senso di universo interiore, una persona come unico e singolo si porta dietro il suo background, le sue emozioni e i suoi sentimenti.


Qual è il pianeta emotivo che spicca in questo lavoro?


È inevitabile non poter citare Venere appunto perché è collegato a cosa rappresenta il mio nome d’arte. Nella mia vita ho sempre avuto questa persecuzione della perfezione nel senso che arrivi ad un punto in cui vuoi fare tutto perfetto ma alla fine non c’è un modo. Questo tormento si placava nel momento in cui scrivevo canzoni e cantavo, esternavo al meglio le mie emozioni. Da ciò è nato questo avvicinamento al senso della perfezione. Solamente quando scrivo e canto. Venere significa perfezione imperfetta del mio essere, del mio percorso.


Hai dichiarato che le tue canzoni derivano da esperienze personali e che ti hanno toccato; non c’è la paura di esporsi troppo parlando in prima persona al pubblico che va ad ascoltarti?


Certo, è stato motivo di molti miei pensieri, non ti nego che è complicato ciò che vai ad affrontare. Nel mio caso ho messo magari dei piccoli spot all’interno delle canzoni. Ad esempio cito delle città. In “A modo mio” cito Bologna che è stata una città a cui è legata una mia esperienza e quindi metaforicamente vado a prendere degli elementi di quella persona per poi parlarne indirettamente.


A un respiro da te” e “Goodbye” sono due brani che tu hai lanciato con il tuo nome “non artistico”, Giada Paluzzi, quale fattore secondo te spinge un artista a celarsi dietro uno pseudonimo? La necessità di distinguersi in un panorama ormai vastissimo?


È stata una cosa che mi sentivo da sempre, non ho mai voluto rimanere con il mio nome e cognome, forse proprio per il mio percorso iniziale da musical performer, riportando tante sfaccettature nella mia musica. È la parte migliore di me che cerco di presentare alle persone. Scelgo il modo per tradurre le mie esperienze, ma questo dipende anche dalle tempistiche delle varie canzoni. Alcune sono state scritte anni fa.


Se potessi definire la tua musica e la tua arte in generale con un solo aggettivo, quale sarebbe?


Ti dirò, più che un aggettivo uso un ossimoro “perfetta imperfezione”. Mi piace proprio come stile di vita. Ho lavorato tanto per poter raggiungere questo equilibrio che mi permette di stare in pace con me stessa, con tutto il mondo e l’universo. Penso sia la descrizione perfetta.


So che ti sto per chiedere se vuoi più bene a mamma o papà, ma qual è il brano dell’EP, tra i 5, che preferisci? E perché?


Universo è un pezzo del mio cuore essendo la 1° traccia, è il pezzo che ha dato il "la" dando il nome a tutto l’EP. E poi c'è “A modo mio”.


La traccia numero tre del tuo EP si intitola “Desideri”, quindi ti faccio la domanda di rito per noi: qual è l’augurio che fai a te stessa e qual è il desiderio che speri si avveri nell’ambito della tua carriera?


Spero veramente tantissimo di poter portare le mie canzoni live che è la cosa più bella per un artista. Vedere che effetto fa il live, in diretta vedi ciò che trasmetti con le tue canzoni. Spero molto presto magari di fare un mini tour iniziale, poi ovviamente c'è il sogno che questi tour diventino sempre più grandi. Ho già un album pronto, il progetto cresce e sono molto felice perché sono produttiva, voglio esternare tutto ciò che ho in mente.


Come non augurare che i “Desideri” di Venere si avverino e che il suo “Universo” resti in continua evoluzione? Troppi giochi di parole, quindi passo e chiudo.





Un’intervista di

Arianna D’Ambrogio


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