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  • Sara

#BlackCatWorldTour: Emozioni all'Arena


Piove su Verona ma presto un bellissimo arcobaleno e qualche raggio di sole incorniciano l'arena e gli spettatori in fila pronti ad assistere alla penultina data italiana del Black Cat World Tour di Zucchero.

L'arena si dipinge di Blues per la ventunesima volta in due anni e tutti sono pronti a festeggiare. Il compito di aprire la serata e scaldare gli animi (e non solo visto il clima abbastanza rigido della serata) è assegnato a Gheri, giovane artista che, è il caso di dirlo, di strada ne ha fatta.

Ebbene si, parliamo di strada perché Gheri, nome d'arte di Gabriele Cancogni, all'età di 20 anni si trasferisce a New York per fare esperienze musicali e dopo un anno a Dublino dove vive facendo l'artista di strada per poi tornare in patria continuando a scrivere.

Il suo nome compare come co-autore dei brani "Quanti anni ho" e "Oltre le rive" contenuti rispettivamente negli album "Fly" e "Chocabeck" di Zucchero.

Ma le sue collaborazioni non si fermano qui, anzi.

Collabora con grandi nomi della musica come Guido Elmi, Fio Zanotti e Saverio Grandi. Insomma, nom si può certo dire che Zucchero abbia scelto l'ultimo arrivato, l'esperienza del giovane artista di Lucca si sente e trasporta il pubblico dentro alla sua musica. Arriva così presto il momento dell'inizio del concerto, le luci si spengono e gli schermi laterali del palco diventano dei veri e proprio occhi di gatto gialli, eccolo dunque il famoso Black Cat che anticipa l'ingresso della super band internazionale, già dalle prime canzoni Zucchero ribalta i canoni dell'Arena con un clima danzereccio e scatenato partendo con "Partigiano Reggiano" e "13 buone ragioni" la prima parte è caratterizzata da canzoni più recenti, soprattutto dell'ultimo disco per poi ricominciare a scatenarsi sulle note di "Vedo Nero", l'artista infatti autorizza anzi, sprona il pubblico, ad alzarsi e muoversi per divertirsi insieme.

Tra una canzone e qualche racconto di vita: come per esempio aver ammesso di aver dato 3 esami universitari di Veterinaria su 35 oppure un patto con il parroco del paese fatto quando era ragazzinoper aver il suo permesso di suonare l'organo quando voleva " il patto era questo, io potevo suonare la mia roba con l'organo però dovevo servire la messa.

Eh sono sempre stato in mezzo tra sacro e profano" ; non mancano i momenti più emozionanti in cui Zucchero sfoggia ancora di più l'anima della sua voce, la sua forza e nello stesso tempo la sua dolcezza, come per esempio su sono vissuti con Hey Man, canzone fuori scaletta che ha voluto inserire all'ultimo ieri sera imbracciando la chitarra o durante Diamante in cui l'arena si fa voce unica cantando la dolcezza di una canzone che senz'altro è nella storia della musica italiana.

Ma il momento più emozionante arriva senz'altro su "Miserere" tenuta nella versione originale con la voce di Pavarotti che riempie l'Arena e le sue immagini insieme a Zucchero che scorrono sullo schermo, un inno alla vita senza tempo.

Si riparte a ballare con "Overdose (d'amore)", "Solo Una Sana E Consapevole Libidine Salva Il Giovane Dallo Stress e Dall'Azione Cattolica", "Funky Gallo" e "Diavolo in me". Arrivato il momento dei classici bis la band insieme all'artista escono di scena per poi rientrare e terminare la serata con emozione suonando "Occhi" e "Wonderful life".

A questo punto la band e Zucchero lasciano di nuovo la scena, il pubblico inizia ad uscire quando iniziano a suonare le note di "Long as I can see the light" in versione quasi acustica che chiudono una serata senza dubbio divertente ed emozionante che ha celebrato lo stare insieme e la vita.


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